Cronaca
17 Aprile 2022
Il personale della polizia penitenziaria trova anche droga e schede sim. Denunciati i possessori

Scoperti due detenuti con smartphone e micro cellulare per comunicare con l’esterno

di Redazione | 2 min

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Nel carcere di Ferrara, in soli due giorni, grazie alla sagace osservazione del personale di polizia penitenziaria, coordinato dal comandante del Reparto, sono stati rinvenuti un telefono cellulare smartphone e un altro piccolo telefono cellulare di 5 centimetri, nonché droga e schede sim.

Si tratta di una brillante operazione di polizia preparata ed effettuata dagli uomini del reparto di Ferrara. E non è la prima volta che ciò accade.

I possessori a cui sono stati trovati a sorpresa sono entrambi stranieri, di area nordafricana, con importante background criminale. Sono stati denunciati, dopo aver effettuato le operazioni di sequestro dei cellulari, com’è noto oggetti di cui non è non consentito il possesso all’interno delle carceri.

“Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Ferrara – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – che pone molta attenzione agli eventi che riguardano il carcere, a volte in coordinamento con quella di Bologna, quando si tratta di fatti che possono riguardare la Procura distrettuale. Ricordiamo che già in passato le due Procure hanno coordinato operazioni di questo tipo che hanno poi portato all’arresto in flagranza dei possessori dei telefoni cellulari”.

Com’è noto, la nuova fattispecie di reato prevista dall’ articolo 391 ter del codice penale colpisce un fenomeno pericoloso e dilagante, ovvero quello della fraudolenta intrusione e utilizzo di cellulari usati anche per commissionare reati e continuare traffici criminali dall’interno del carcere. Nefasta è l’introduzione di tali strumenti frequentemente portati anche con droni dalla delinquenza esterna, cellulari quasi sempre di pochi centimetri e pertanto difficilissimi da trovare.

Ricordiamo che il Comando di Ferrara è stato il primo in Italia ad effettuare due arresti in flagranza di reato.

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