Cronaca
27 Ottobre 2021
Un tenuto ritenuto di rilievo nel traffico di stupefacenti è stato trovato in possesso di un telefono cellulare

Trovato con un micro telefono in cella: a Ferrara il primo arresto in Italia

di Redazione | 1 min

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Un micro telefonino in carcere nelle mani di un detenuto di particolare rilievo. Il primo arresto in Italia per questo fatto è stato compiuto a Ferrara, all’Arginone.

Qui un detenuto di nazionalità albanese, considerato un personaggio di spessore nel traffico di droga, è stato trovato dalla Polizia penitenziaria in possesso del piccolo cellulare, un L8Star, grande pochi centimetri, per comunicare con l’esterno.

Il telefono è stato trovato nella sezione ‘Reclusione’ riservata ai condannati all’ergastolo o a pene elevate.

L’operazione è stata coordinata dal procuratore Giuseppe Amato e dal sostituto Roberto Ceroni della Dda di Bologna, con la collaborazione della squadra mobile felsinea.

L’arresto del possessore risulta essere il primo caso dopo l’introduzione dell’articolo 391 del codice penale, che punisce l’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

“Quello dei telefoni – dice la procura bolognese – si connota sempre più come un fiorente mercato illecito in carcere, in quanto la disponibilità di un cellulare durante il periodo di detenzione, oltre a consentire il prosieguo di intenti e obiettivi criminali permette al possessore di esercitare la supremazia nell’ambito dei rapporti carcerari e mantenere continui contatti con l’ambiente criminale esterno ad impartire disposizioni criminosi da eseguire al di fuori della struttura penitenziaria”.

 

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