Eventi e cultura
15 Aprile 2022
Il ricordo dell’editore Roversi: “Lascia un vuoto nel mondo culturale ferrarese”

Morta la poetessa Gabriella Veroni

di Redazione | 1 min

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Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

Fatture false per contributi Covid. Condannato un 67enne

Il tribunale di Ferrara ha inflitto un anno di pena al 67enne finito a processo con l'accusa di tentata indebita percezione di erogazioni pubbliche dopo che, approfittando del suo ruolo di rappresentante legale di una società edile, avrebbe agito con l'intento di ottenere 134.835 euro a titolo di contributo a fondo perduto previsti per i soggetti che vennero colpiti dall'emergenza epidemiologica del Covid-19

Si è spenta la scrittrice ferrarese, Gabriella Veroni Munerati. “Gabriella Veroni, moglie del compianto pittore Giancarlo Munerati – così il ricordo di Riccardo Roversi – se ne è andata pochi giorni fa lasciando un ulteriore vuoto nel mondo culturale ferrarese. Ecologista, in simbiosi con le voci della natura e attivissima nell’ambiente dell’arte, Gabriella ha pubblicato alcune delicate sillogi poetiche, tutte corredate da opere artistiche del marito Giancarlo”.

Con Este Edition infatti la scrittrice ha pubblicato ’Di te e di me’ (2009), raccolta di poesie corredata da splendide illustrazioni a colori di Giancarlo Munerati, ’Intermezzo’ (2012), una simpatica silloge in formato block-notes, e ’La vita che non sai’ (2018), raccolta di poesie intimistiche.

Gabriella Veroni aveva occhi diafani e capelli come il miele, era come la sua poesia: lieve, tenue, eterea. Dice un suo brevissimo epigramma ne ’La vita che non sai’”.

“Gabriella Veroni aveva occhi diafani e capelli colore del miele, era come la sua poesia – conclude Roversi -: lieve, tenue, eterea. Dice un suo brevissimo epigramma contenuto in “La vita che non sai”: «Creatura dell’aria / nessuno è come te / così simile a me»”.

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