“Scandaloso l’occultamento della graduatoria relativa all’attribuzione delle progressioni economiche orizzontali (Peo/Fasce) per l’anno 2021 per il personale del comparto dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara”. Lo dichiara la segretaria generale territoriale della Fials di Ferrara, Mirella Boschetti, riferendo che sia sull’Albo Pretorio che sulla pagina Intranet aziendale vi sarebbe una graduatoria ‘monca’, essendo pubblicati solo i nominativi dei 257 ‘vincitori’, negando “di fatto il diritto ai lavoratori esclusi di poter visionare la loro posizione e la possibilità di presentare eventuale ricorso, mentre il tempo scorre velocemente e il termine ultimo, 14 gennaio 2022, si avvicina enesorabilmente”.
Mirella Boschetti, nell’aggiungere che dal riconoscimento sono esclusi 1.700 dipendenti fermi dal 2009 (legge Brunetta) e che dallo sblocco delle fasce del 2015 sono ancora ‘al palo’,precisa che la valutazione del dipendente “gioca un ruolo fondamentale nel determinare il punteggio complessivo nell’attuale sistema normativo (e nell’accordo aziendale vale massimo 12 punti), valutazione che in codesta azienda assume contorni surreali per non dire grotteschi, basta leggere l’accordo sindacale “sull’attribuzione delle progressioni economiche orizzontali”, dove entra in gioco una nuova tipologia valutativa applicata all’anno 2021, ” la valutazione 2019 e la valutazione forfettaria 2019” cioè un punteggio pari alla media aziendale delle valutazioni disponibili”.
La Fials ritiene dunque l’Azienda Ospedaliera inottemperante all’obbligo di pubblicazione integrale della graduatoria e qualora “continuasse in tale atteggiamento omissivo e, ad avviso della scrivente, non improntato ai principi di trasparenza, imparzialità, buona fede e non discriminazione, si vedrà costretta a presentare la questione innanzi al prefetto, al fine di tutelare il diritto dei lavoratori”.
“Questi lavoratori, questi ‘eroi’ – commenta Boschetti – sono stati dimenticati, trattati a pesci in faccia, zero risorse dal 2016 al 2020, mentre l’Azienda Usl è ripartita nel 2016. Questi lavoratori hanno dovuto attendere il 2021 per riaprire il capitolo assegnazione Fasce, con briciole, 200.000 euro, che garantiranno il passaggio a soli 257 dipendenti su oltre 1.700 aventi diritto e con la situazione paradossale creatasi”.
“Lavoratori a secco – conclude la sindacalista – grazie ad una gestione aziendale ad avviso di Fials sbilanciata, e più volte denunciata, dell’utilizzo dei fondi destinati al finanziamento del trattamento accessorio del personale del comparto che ha prodotto e continua a produrre danni agli eroi. Si cita un esempio:
circa 65 dipendenti con incarico di funzione (ex Posizioni organizzative) hanno assorbito oltre 2 milioni e 500 mila euro in 7 anni (2015/2021) dai Fondi del Trattamento Accessorio del Personale. Una spartizione dei soldi dei fondi che ha lasciato a secco gli oltre 1.700 professionisti, bloccati dal 2009: gli ‘eroi’ fermi all’indennità notturna di 2,74 euro/ora, gli eroi dei Servizi Covid a cui è stata negata l’indennità malattie infettive, 5,16/giorno in piena pandemia. Un sistema remunerativo che non può essere tollerato”.
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