Economia e Lavoro
9 Dicembre 2021
Domani astensione dal lavoro proclamata per il settore da Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda

La scuola sciopera: “Il tempo degli annunci è scaduto”

di Redazione | 2 min

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Sono tante le rivendicazioni che i sindacati Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda mettono sul tavolo per la proclamazione dello sciopero di categoria di domani, venerdì 10 dicembre.

“Questo è il tempo di restituire alla scuola tutto ciò che le è stato tolto”, affermando i sindacati ferraresi che aderiscono allo sciopero proclamato a livello nazionale e che vedrà una manifestazione a Roma, venerdì, mattina che arriverà fino a viale Trastevere dove ha sede il Ministero dell’Istruzione.

“Con una Legge di bilancio di 33 miliardi, è il momento di dare dei segnali chiari – sostengono i sindacati -. A favore delle categorie sociali più svantaggiate tra esse giovani e precari. E in questi anni, la scuola è sicuramente uno dei luoghi di lavoro in cui il personale con contratto di lavoro precario è aumentato senza precedenti. E poi ci sono i giovani; bambini e ragazzi che in questi anni hanno subito gli effetti della pandemia con un Governo e un Ministero dell’Istruzione che doveva restituire loro una scuola profondamente cambiata: dagli spazi da vivere all’interno di essa, al tempo scuola aumentato”.

Così non sembra essere stato. I sindacati chiedono il rinnovo del contratto di lavoro e un adeguamento salariale che, a fronte dei 350 euro di divario con posizioni di pari qualifica nel pubblico impiego, ha visto una proposta di ben 10 euro.

Ma si parla anche di aumentare il personale (sia docente che Ata) e di prendere misure per evitare il sovraffollamento delle classi. E, ancora, si chiede di prorogare i contratti “Covid”, per i collaboratori scolastici e la stabilizzazione del personale Ata.

“La scuola, soprattutto nella difficile fase che stiamo attraversando, non può essere considerata ancora un peso, una spesa da contenere – rimarcano i sindacati -. Lo ribadiamo, essa ha rappresentato e rappresenta un pilastro essenziale per la tenuta sociale e democratica del nostro Paese. Il tempo degli annunci ormai è scaduto; è giunto invece il tempo di un cambiamento reale, che restituisca alla scuola pubblica la centralità che merita, per il futuro del Paese”.

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