Eventi e cultura
24 Settembre 2021
La XII edizione della rassegna al Meis, in programma fino al 26 settembre, si è aperta con un viaggio nel tempo da Pompei a Gerusalemme

La Festa del Libro Ebraico inaugurata all’insegna della ‘Sukkah’

di Redazione | 4 min

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Nella foto un momento dell’incontro con Paolo Giulierini, Luciano Canfora, Samuele Rocca e Astrid D’Eredità

Un itinerario da Pompei a Roma che arriva fino a Gerusalemme: si è aperta con un viaggio nel tempo la XII edizione della Festa del Libro Ebraico, il festival organizzato dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah che si svolge a Ferrara fino a domenica 26 settembre.

Il primo incontro ha visto tra gli ospiti il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini, il professore emerito di Filologia classica all’Università di Bari Luciano Canfora (autore de “Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme”, Laterza 2021) e Samuele Rocca (autore di “Mai più Masada cadrà”, Salerno, 2021) moderati dall’archeologa e digital media curator Astrid D’Eredità: un vivido affresco della vita in tre città cruciali nel I secolo.
A fare da cornice, la Sukkah, la tradizionale capanna costruita in occasione della festa ebraica di Sukkot che si celebra in questi giorni.
“La Festa di Sukkot – ha introdotto il presidente del Meis Dario Disegni – è chiamata in ebraico ‘zeman Simchatenu’, il tempo della nostra gioia, pur simboleggiando la precarietà e l’incertezza, ma al tempo stesso la grande fiducia di conseguire, con l’aiuto del Signore, il traguardo promesso a Mosè. Mi sembra che questa gioia sia la stessa gioia che proviamo noi oggi ritrovandoci in presenza in questo splendido spazio, dopo i mesi tremendi della pandemia che ha sconvolto tutto il mondo, per quella che da sempre abbiamo voluto denominare come ‘festa’ del libro ebraico. Al tempo stesso noi nutriamo un certo qual sentimento di insicurezza, che ci fa ritenere di trovarci ancora a metà del guado, anche se i nostri cuori e le nostre menti si stanno ora aprendo alla ragionevole speranza di un prossimo futuro che ci renda liberi da questo flagello”.
“La sukkah sotto la quale ci ritroviamo oggi – ha aggiunto il direttore del Meis Amedeo Spagnoletto – è il simbolo della precarietà, ci porta a riflettere su come cambiano le cose, sulle certezze che si perdono ma che si riacquisiscono anche grazie a questi momenti di condivisione così importanti”.
In rappresentanza del Ministero della Cultura è intervenuto Daniele Ravenna (membro del cda del Meis): “La scelta di creare, ormai quasi vent’anni fa, il Meis, è stata una sfida ardimentosa. Ora, a distanza di due decenni, ci troviamo di fronte ad una realtà strutturata che si arricchisce ogni giorno di più. Il Ministero è a lavoro per completare il progetto architettonico del Meis e dargli una base solida per continuare a prosperare”.
Valorizzare il territorio e fare rete, questo l’auspicio dell’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori: “La Regione attraverso il sostegno al Meis ha permesso di sperimentare un modello di rapporto fra museo nazionale e comunità locali e regionali. Il prossimo obiettivo è fare in modo che il Museo senta le proprie radici in tutte le comunità regionali”.
L’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli ha aggiunto: “Per Ferrara è un vero privilegio ospitare la Festa del Libro Ebraico anche alla luce dell’osmosi che la città ha sempre avuto con la comunità ebraica locale. La risposta entusiasta e la grande partecipazione è poi la conferma che leggere un libro è ancora uno dei più grandi piaceri della vita”.
Salutando a nome di tutte le comunità ebraiche italiane, il presidente Ucei Noemi Di Segni ha inviato un messaggio letto da Gloria Arbib, membro del cda del Meis: “Il libro crea un rapporto particolare tra scrittore e lettore, due entità che il più delle volte non si incontreranno mai. Il libro ebraico aggiunge un altro legame speciale: quello con l’identità”. A dare il proprio saluto anche l’ambasciatore Luigi Maccotta, capo della delegazione italiana dell’International Holocaust Remembrance Alliance.
Oggi, venerdì 24 settembre, sarà la volta di tre nuovi momenti di incontro e scambio: la mattinata (9.30-11) è dedicata alle scuole con “A cosa serve una casa?”, un laboratorio di filosofia per bambini delle elementari a cura della educatrice e scrittrice Sara Gomel. Alle 12 si presenta il libro “Il merito dei padri. Storia de La Petrolifera Italo Rumena 1920-2020” (ed. Il Mulino, 2020) di Tito Menzani, Emilio Ottolenghi e Guido Ottolenghi: la storia di un’impresa e una famiglia, tra gli ostacoli della guerra e le leggi razziali, cadute e risalite. Guido Ottolenghi conversa con Romano Prodi (presidente Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli) moderati dal neo rettrice dell’Università degli Studi di Ferrara Laura Ramaciotti.
Alle 16 il direttore del Meis Amedeo Spagnoletto e il presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara Anna Quarzi presentano il libro di Edith Bruck “Il pane perduto” (La nave di Teseo, 2021), vincitore del Premio Strega Giovani e del Premio Viareggio-Rèpaci, in collegamento con l’autrice.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0532 1912039 e 342 5476621 (attivi martedì-domenica 10-18), email a meis@coopculture.it.
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