Eventi e cultura
16 Settembre 2021
Inaugurata la mostra al Pac in occasione del centenario dalla nascita del regista riminese

Nel mondo di Fellini con le foto di Franco Pinna

di Redazione | 4 min

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di Lucia Bianchini

Un racconto di Federico Fellini tramite le foto di Franco Pinna: questo il tema della mostra “Nel mondo di Fellini. Franco Pinna fotografo di set”, che presenta oltre 140 fra fotografie, manifesti, riviste, fotolibri,
disegni e altri materiali d’epoca provenienti dall’Archivio Franco Pinna di Roma, e si terrà al Pac, padiglione di arte contemporanea di corso Porta Mare 5, dal 16 settembre al 7 novembre.

La mostra è organizzata da Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, Fondazione Ferrara Arte, Errata Corrige, e curata dall’Archivio Pinna di Roma.

Soddisfatto del risultato ottenuto è Vittorio Sgarbi, presidente della fondazione Ferrara Arte: “Abbiamo ritenuto nel centenario della sua nascita di onorare Fellini con una scelta minimalista, un impegno minore ma che non ha minore impatto dell’enciclopedica esposizione che è stata realizzata a Rimini. Ho inoltre proposto che il Pac possa diventare uno spazio su Antonioni, che sarà pronto entro un anno, e avviandoci verso Antonioni con Fellini abbiamo fatto il botto. Quando si affianca negli anni ’60 e ’70 a Fellini, Pinna fotografa i sogni di Fellini, il set, dove tutto diventa sogno. Mettere insieme questo sardo così preciso e la fantasia del regista rende nelle foto vivo, presente e reale il sogno, davanti a noi, in forme reali in un set che rappresenta il mondo. Il mondo di Fellini è quello estratto dai suoi sogni da Franco Pinna”.

Pinna cominciò a frequentare il regista durante la preparazione della Strada, seguendolo successivamente nelle riprese di Giulietta degli Spiriti, Toby Dammit, A Director’s Notebook/Block-notes di un regista, Fellini Satyricon, I clowns, Roma, Amarcord, Il Casanova di Federico Fellini.

“Il lavoro su Fellini è stato una selezione da un corpus enorme – ha spiegato Claudio Domini di Errata Corrige -: l’archivio Pinna, che conserva 50 mila scatti sui film di Fellini, racconta un pezzo consistente della storia italiana. Pinna è stato un fotografo a tutto tondo, si è occupato di etnoantropologia a inizio anni ’50 raccontando il sud, fino al neorealismo, e poi Fellini, dalla metà degli anni ’60, da freelance, fornitore di racconti per la stampa, non pagato dalle produzioni cinematografiche per documentare il film. Vedrete foto come nessuno le ha mai viste, restaurate e stampate con le migliori tecnologie disponibili. Una piccola sezione sarà antologica, per capire chi è Pinna al di fuori delle foto di set. La parte più interessante è il montaggio del corpus della scena del defilè di moda ecclesiastica del film ‘Roma’, a cui abbiamo dedicato una proiezione montando 230 delle 400 foto scattate da Pinna su quella scena, che abbiamo montato e messo in relazione con la scena originaria”.

Il percorso principale della mostra segue un ordinamento per film, affiancando a esso una sezione specifica sul regista e una breve antologica sulla produzione di Pinna al di fuori dell’ambito felliniano. Fra i materiali esposti anche alcune curiosità come le due regie fotografiche di Fellini, la prima affrontata per un numero speciale della rivista ‘Vogue’ nel 1972, la seconda una Erotic Fantasy, richiesta contemporaneamente anche ad altri affermati registi, che venne pubblicata nel 1978 sull’edizione internazionale di Playboy, o i disegni di Fellini, uno dei quali, piuttosto scurrile secondo il gusto più autentico dell’autore, dedicato a Pinna.L’esposizione comprende anche un audiovisivo con estratti d’epoca che mostrano il fotografo in azione al seguito del regista, oltre che fotoproiezioni speciali sul film Roma, in particolare sulla celebre ‘Scena 13’, il défilé di moda ecclesiastica.

Giuseppe Pinna di ‘Errata Corrige’ ha poi dato alcune indicazioni sulla fruizione della mostra: “Siamo abituati a considerare i registi cinematografici sulla base della loro produzione, delle loro opere. In questo caso credo bisognerebbe cambiare prospettiva: quello che si è documentato in questa mostra è una dimensione prefilmica, non tutto quello che si vede è quello che appare nei film, alcune foto più belle riguardano parti che nel montaggio finale sono scartate, e quello che si coglie è il divenire, il continuo movimento, il prendere direzioni poi smentite da Fellini, che è il modo di intendere il film dello stesso regista, gratificato più dalla produzione del film che dal risultato finale, che trovava sempre insufficiente”.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18 previa prenotazione al sito: https://prenotazionemusei.comune.fe.it/.

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