Bondeno. Nella mattina di martedì 15 giugno il personale del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Ferrara, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Subacquei di Genova, dopo aver ristretto il perimetro delle ricerche dell’arma del delitto di Rossella Placati, ha scandagliato con sub e apparecchiature tecniche il Cavo Napoleonico, a Bondeno.
Le ricerche si sono concentrate nel tratto del Cavo Napoleonico in prossimità di via Madonna della Pioppa, dove si presume che il suo ex compagno Doriano Saveri, indagato per averla uccisa, abbia gettato il coltello e il corpo contundente utilizzati per infierire sulla vittima.
Le indagini sul delitto, dunque, proseguono alla ricerca di ogni elemento utile. A metà aprile erano intervenuti i carabinieri del Ris di Parma alla ricerca di tracce genetiche ed ematiche da collegare all’omicidio avvenuto tra il 21 e il 22 febbraio scorso nella casa della vittima, a Borgo San Giovanni, una piccola località di Bondeno. I Ris in quell’occasione avevano ispezionato le auto di Rossella e di Saveri, mentre un mese prima lo stesso Ris si era recato nell’abitazione per ispezionare daccapo la scena del crimine dopo le prime investigazioni e i primi rilievi compiuti dal nucleo investigativo a ridosso dell’omicidio.
Saveri (assistito dagli avvocati Pasquale Longobucco e Alessandra Palma e che hanno come consulente l’ex Ris Pasquale Linarello) è stato colui che, di fatto, ha permesso di scoprire il cadavere di Placati – colpita in maniera violentissima al capo con un oggetto contundente che le ha fracassato il cranio e poi trafitta tre volte al petto – recandosi dai carabinieri per dire che non era stato lui. Però tutti gli indizi finora raccolti è a lui che conducono, anche se gli inquirenti – coordinati dal pm Stefano Longhi – non hanno tralasciato alcuna pista.
Le ricerche nel Cavo Napoleonico riprenderanno mercoledì mattina.
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