Cronaca
27 Febbraio 2021
Emergono alcuni dettagli sul femminicidio di Bondeno, gli indizi che portano alla responsabilità di Saveri

Rossella Placati accoltellata tre volte al cuore

Rossella Placati (foto da Facebook)
di Daniele Oppo | 3 min

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Doriano SaveriBondeno. Non aveva solo il cranio sfondato, Rossella Placati. È stata trafitta anche per tre volte al cuore dal suo assassino.

Il suo corpo presentava almeno tre ferite da arma da taglio al torace, sulle quali l’autopsia che verrà effettuata lunedì potrà dare più dettagli.

Dettagli sul femminicidio che nel frattempo iniziano a emergere, dopo che è stato messo un primo punto fermo nel corso delle indagini eseguite dai carabinieri e coordinate dal pm Stefano Longhi: la convalida del fermo di Doriano Saveri e l’applicazione nei suoi confronti della misura cautelare del carcere.

Secondo quanto si sa finora, molte, troppe circostanze portano alla responsabilità di Saveri. Una su tutte: l’ora presunta della morte di Placati e la sua contemporanea presenza in casa.

Secondo una prima stima fatta dal medico legale, la donna è deceduta tra le 10 e le 15 ore prima dell’esame da lui compiuto sulla scena del crimine: questo significa che Placati è stata probabilmente uccisa tra le 22,30 di domenica 21 e le 3,30 di lunedì 22 febbraio.

È stato Saveri o un terzo soggetto misterioso? La seconda opzione appare improbabile, al momento almeno, anche perché Placati era in accappatoio quando è stata uccisa, poco prima o poco dopo essersi fatta una doccia. È plausibile che abbia fatto entrare qualcuno, un conoscente, e questo qualcuno è salito fino al primo piano con lei? È plausibile che Saveri non si sia accorto di nulla?

In quelle ore, quando il medico legale dice che Placati è morta, per sua stessa ammissione, l’artigiano 45enne era in casa, sistemato sul divano al piano a terra, dove ha guardato la televisione, fumato sigarette e dormito. Non ci sono segni di effrazione e, per la stessa conformazione dell’abitazione, stretta e piccola, è difficile che non possa essersi accorto di nulla nel caso di presenze estranee. Inoltre non ci sono segni neppure di un’eventuale colluttazione, cosa che induce a pensare che Placati sia stata colta di sorpresa da una furia violenta.

Colpita al cranio con un oggetto contundente, colpita al cuore tre volte probabilmente con un arma da taglio. Oggetto non ancora trovati, segno che chi ha agito ha anche avuto il tempo di pensare a come disfarsi dell’arma o delle armi del delitto, magari nel vicino Panaro. Ancora non è chiaro se abbia anche dato una ripulita agli ambienti: non ci sono schizzi di sangue, né vestiti sporchi, ma questo, come insegnano anche altri casi di cronaca, è possibile a seconda delle modalità dell’aggressione.

Altro indizio: Saveri appare molto agitato e fuori di sé nei messaggi sia scritti che vocali ritrovati nei telefoni cellulari (che lunedì verranno sottoposti ad accertamenti tecnici): la coppia aveva avuto diversi accesi litigi nella giornata di domenica. Proprio dai messaggi si può dedurre che Placati fosse viva almeno fino alle 20 di domenica.

Saveri invece è sicuramente uscito nel pomeriggio di domenica, quando ha incontrato diverse persone e tra queste la sorella di Rossella Placati con la quale ha vaneggiato chiedendole scusa per cose non chiare, e poi alle 20.15 quando si è recato a Vigarano Mainarda dalla ex moglie e dalla figlia. Poi è rincasato alle 22, per via del coprifuoco, fino alle 7 del mattino di domenica.

Nove ore in quella casa di strada del Carmine, in Borgo San Giovanni a Bondeno, in cui c’erano solo lui e Rossella Placati, già strappata alla vita.

Poi esce e rientra di nuovo e finalmente scopre il cadavere. Ma non chiama i soccorsi, va direttamente dai carabinieri, a dire che non è stato lui a ucciderla.

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