Cronaca
5 Marzo 2021
Eseguite la tac e l’autopsia sul corpo del 31enne trovato morto

Suicidio in cella. I dubbi della famiglia

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

È stato trovato senza vita martedì sera intorno alle 20 nella sua cella del carcere di Modena. Il giorno successivo doveva presentarsi in videoconferenza davanti al tribunale per un processo a suo carico per un episodio di furto di lieve entità.

Ma quell’udienza lui, Zacaria Baba, 31enne di nazionalità marocchina residente da anni a Pilastri di Bondeno, non si è potuta svolgere.

Secondo quanto riferito al suo avvocato da fonti carcerarie, il 31enne avrebbe inalato il gas della bombola del fornelletto per cucinare.

Eppure quando il suo difensore, l’avvocato Salvatore Mirabile, gli aveva parlato il giorno prima l’aveva trovato “normale, tranquillo”. Anzi, “stavamo preparando strategie processuali per ottenere benefici e poterlo far uscire prima del tempo dal carcere”.

Zacaria era evaso a Ferragosto dal carcere di Ferrara e per quel reato era stato condannato a sei mesi. Il suo difensore sperava di poterlo assegnare ai servizi sociali. Nell’udienza di mercoledì invece doveva rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza del divieto di far rientro nel comune. Ora invece ha dovuto riferire alla famiglia cosa è successo: “sono distrutti – afferma Mirabile a Estense.com – e vogliono capire cosa sia successo”.

L’avvocato fa presente che Baba condivideva la cella con altri tre detenuti ed “è difficile pensare che possa aver compiuto un gesto simile senza esser visto dai compagni”.

Intanto la pm Claudia Ferrari della procura di Modena ha disposto una tac full body – esame utile a rivelare eventuali ferite o microfratture invisibili ad occhio nudo – che è stata eseguita mercoledì e l’autopsia, effettuati ieri.

All’esame autoptico, oltre al consulente della procura, ha partecipato anche un medico legale incaricato dalla famiglia.

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