di Lucia Bianchini

Uniti per rilanciare l’imprenditoria e il territorio di Ferrara, colpito dalla crisi sanitaria e da un ritardo strutturale. Le associazioni di categoria fanno fronte comune e danno vita a un tavolo provinciale e, soprattutto, a un pacchetto di proposte già presentate al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

“A causa della crisi della banca (Carife, ndr), del terremoto e della pandemia si è determinata una pressione sul territorio che gli consente di essere adatto ad attuare politiche innovative avanzate, perché alla reazione, al bisogno si risponde con soluzioni nuove – spiega Ruggero Villani, direttore di Confcooperative Ferrara nella conferenza con la stampa di sabato mattina -. Il tavolo dell’imprenditoria si inserisce quindi nella possibilità di trovare soluzioni nuove da parte delle imprese, che possano portare Ferrara non solo al passo con gli altri, ma anche che le consentano di avere una marcia in più. Il tavolo si inserisce in questo solco, che significa avere una forza trasformativa”.

“Per la prima volta tutte le associazioni di rappresentanza di tutti i settori si trovano unite con una voce unica per il rilancio dell’economia e del territorio – ha spiegato Diego Benatti, direttore di Cna provinciale di Ferrara – questo tavolo per l’imprenditoria è un fatto nuovo, con l’obiettivo di superare le visioni settoriali e dare ognuno il proprio contributo, per avere insieme un ruolo sempre più importante”.

Per Chiara Bertelli, referente territoriale di Legacoop Estense, che ha partecipato al tavolo, “la cooperazione non è solo una componente fondamentale dell’economia del nostro territorio, ma deve sempre più diventare anche un metodo di lavoro che accomuni tutte le realtà imprenditoriali. Il nostro territorio può crescere solo se saremo in grado di fare rete e di proporre una visione coerente e coesa di sviluppo, che deve necessariamente inserirsi nel solco degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La fase di difficoltà in cui ci troviamo ci obbliga a uno sforzo collettivo anche e soprattutto sulla partita del Recovery Plan, su cui il territorio dovrà fare uno sforzo di visione e co-progettazione per riuscire ad attrarre risorse necessarie ad una reale ripresa”.

Come spiegato dai relatori il tavolo nasce perché alle difficoltà date dalla crisi economica e dalla pandemia se ne aggiungono altre, come la perdita di competenze da parte della Provincia e quindi un distaccamento delle istanze dal territorio, oltre al commissariamento della Camera di Commercio e l’accorpamento dell’ente a quello di Ravenna, che si vanno ad inserire in un panorama ferrarese caratterizzato da spopolamento, invecchiamento della popolazione e dalla necessità di rilanciare l’occupazione.

Come ha sottolineato Paolo Cirelli di Confartigianato, “sono aumentate le disuguaglianze e il pericolo di uno scollamento della coesione sociale, mettendo in pericolo intere generazioni, soprattutto i giovani in approdo verso il mondo del lavoro. Pensiamo che il tavolo debba essere non un punto di approdo del nostro lavoro politico sindacale, ma un luogo in cui discutere e condividere progettualità e confrontarle con gli altri soggetti della socialità territoriale”.

Un primo momento di coordinamento è già avvenuto con il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore alle sviluppo economico Vincenzo Colla e come ha spiegato Davide Bellotti di Cna Ferrara: “Abbiamo mostrato il nostro modo di agire e le prime idee. È stato un incontro importante e utile, da cui sono emerse volontà e comprensione da parte della Regione riguardo le richieste che stiamo ponendo”.

Il ruolo delle associazioni è, secondo Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom-Confcommercio, imprescindibile: “Siamo in grado di fare sintesi e raccogliere le impressioni e le necessità dei nostri associati, e portarle direttamente alla politica, riusciamo a mediare varie situazioni, quindi è interessante il ruolo che questo tavolo avrà, non vuole rappresentare individualità, ma uno sforzo collettivo”.