Attualità
27 Dicembre 2020
Il rettore dell'Università di Ferrara ha aperto in streaming il 630º anno accademico

Zauli ignora le critiche: “Sogno un ateneo sempre più grande”

di Redazione | 3 min

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Una nuova modalità per l’inaugurazione dell’anno accademico che si è tenuta nella mattinata di giovedì 24 dicembre, e ha visto il solo discorso del rettore Giorgio Zauli, trasmessa in diretta streaming sul canale Youtube di Unife dalla sede di Palazzo Tassoni Estense.

“A causa della pandemia da Covid 19 che sta affliggendo l’Italia siamo costretti ad una forma inusuale e sobria – ha commentato il rettore in apertura al suo discorso -. Sono orgoglioso della reattività dell’ateneo nell’aver consentito rapidamente agli studenti di proseguire da remoto la didattica senza rallentamenti nella loro carriera. Contestualmente si sono fatti sforzi per lo svolgimento di esami online, oltre a dare per docenti un supporto logistico di primo ordine, soprattutto per sostenere esami nei corsi ad alta frequenza”.

Parole di soddisfazione da parte di Giorgio Zauli per quanto riguarda le scelte sostenute dall’ateneo, di cui sottolinea anche la “lungimiranza nell’aver deciso fin da subito che la didattica si sarebbe svolta per tutto l’anno accademico in forma mista”, con lezioni in streaming e incontri settimanali in presenza, oltre “all’attenzione data alle matricole e al proseguimento delle attività di laboratorio, oltre all’ampliamento delle possibilità di gestione online della modulistica, oltre ad aver colmato quello che ha definito un ‘buco storico’ nell’offerta didattica, con l’apertura del nuovo corso di laurea in tecnologie agrarie e acquacoltura del Delta”.

Per quanto riguarda le agevolazioni il rettore ha sottolineato il mantenimento anche per l’anno accademico in corso della ‘fascia 1 plus’, che permette riduzioni delle tasse per il solo merito indipendentemente dal reddito.

“Le soluzioni adottate dell’ateneo hanno soddisfatto gli studenti, come mostra l’incremento degli iscritti, che ha superato la soglie del 9 mila studenti immatricolati, un nuovo record storico dopo gli oltre 8500 dello scorso anno – ha proseguito Zauli- . Sono numeri non solo da grande ateneo, ma migliori di alcuni mega atenei, che hanno registrato un numero di immatricolati inferiori rispetto a Ferrara”

Rimane aperta la questione Cotignola, dove l’ateneo era intenzionato ad aprire un nuovo dipartimento di medicina, secondo le richieste Anvur di aumentare i posti disponibili per questo corso, ma lo stesso ente ha rifiutato la proposta di Ferrara, che ha presentato ricorso al Tar.

In conclusione Zauli non ha voluto fare bilanci di fine mandato, mancando ancora circa un anno, ma ha voluto interrogarsi sulle governance di ateneo: “ho l’orgoglio di aver forgiato una nuova classe dirigente che ha i talenti per prendere saldamente in mano l’ateneo dopo di me. È importante che ci sia la consapevolezza che chi verrà dopo di me avrà il compito di consolidare, ma anche di incrementare i risultati raggiunti nel campo della didattica, unica garanzia per un’ulteriore crescita dell’ateneo in tutte le sue componenti: o si continua a crescere o si entra in declino”.

Zauli ignora completamente le fortissime critiche alle modifiche dello statuto universitario, che rischiano di paralizzare il funzionamento futuro e valuta che “se chi mi succederà intendesse, in maniera del tutto lecita, ridurre l’offerta formativa per stabilizzare o mantenere il numero di studenti, occorre avere il coraggio di far sapere a tutta la comunità accademica che in pochi anni vi sarà un’inversione del dato di entrata del fondo di funzionamento ordinario”.

Secondo il rettore, nonostante i dati Censis dicano il contrario, “tutti hanno beneficiato delle politiche di espansione, ed ho cercato di distribuire equamente le risorse, ma è chiaro che alcuni dipartimenti si sono sobbarcati lo sforzo di far crescere l’ateneo. Auspico che in futuro saremo sempre più coesi e solidali verso la crescita. Sogno un ateneo che abbia l’ambizione di diventare sempre più grande, forte, prestigioso e rispettato. Dipende solo da noi”.

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