Ultimo giorno di Gaza
L’Europa è anche Gaza. E Gaza è anche Europa. Non serve avere una stessa bandiera per riconoscersi tra essere umani
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Il rettore Giorgio Zauli
Anche la Rsu Unife e i sindacati Flc Cgil, Cisl Fsur e Uil Rua si inseriscono nel dibattito nato dall’articolo di Estense.com sul futuro dell’ateneo alla luce delle modifiche volute dal rettore uscente Zauli, inserendo una lunga lista di problemi che affliggono il personale “che ad oggi impattano sul rapporto di fiducia, di rispetto reciproco e sull’efficienza della macchina universitaria”.
Problemi che riguardano innanzitutto la contrattazione, sulla quale sindacati ed Rsu hanno chiesto da quattro mesi, senza riscontro, di essere convocati dalla Amministrazione Unife. In merito alla contrattazione le questioni più rilevanti riguardano il contratto integrativo (si era chiesto di distribuire almeno l’ammontare dell’Ima versata per il 2019 e parte dell’indennità di posizione organizzativa), la mancanza di un documento definitivo di accordo sul lavoro agile post emergenza Covid, ma anche lo “svilimento delle professionalità” del personale tecnico-amministrativo (“l’Amministrazione continua a spostare il personale su posizioni diverse a prescindere dalle competenze acquisite”), per il quale i sindacati chiedono un programma di assunzioni, dato che gli studenti iscritti sono passati da 15mila a 22mila in sei anni e dall’inizio del mandato di Zauli “negli ultimi quattro anni abbiamo perso 60 unità” rispetto alle 520 iniziali.
Il nodo delle modifiche allo statuto non viene affatto trascurato da Rsu e sindacati. Non piace il fatto che dall’insediamento del rettore il Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo sia stato depotenziato fino a renderlo di fatto “utile solo a prendere atto di decisioni già prese”, e nemmeno che il peso ponderale del personale tecnico amministrativo nella votazione per la carica di rettore sia stato “unilateralmente” ridotto da 0,2 a 0,1 “propondendo in Senato Accademico la conseguente variazione statutaria. Senza contare il “diritto di voto negato ai precari (assegnisti di ricerca, dottorandi e specializzandi): “Queste figure professionali – commentano Rsu e sindacati – rappresentano una grande parte del capitale umano dell’università ed è fondamentale che partecipino al destino dell’Ateneo”.
I rappresentanti dei lavoratori hanno molto da dire anche sull’elezione del presidente del Cda: “Non più nomina automatica del rettore. Sembra quantomeno strano che il rettore, massimo organo dell’ateneo, non sia il presidente del secondo organo dell’ateneo stesso, quello che detiene il potere economico-finanziario e di indirizzo politico”.
In conclusione, “l’operato dell’amministrazione è stato, in questi cinque anni, poco rispettoso del personale tecnico amministrativo, all’insegna della tutela di interessi individualistici a discapito del benessere della collettività; non è servito in alcun modo l’ascolto iniziale promosso dal Pro-Rettore, anzi sono state create false speranze ed è stata coltivata nel personale l’illusione di poter incidere sostanzialmente nella riuscita degli obiettivi strategici dell’Ateneo, nonché di veder finalmente riconosciuta la propria professionalità”.
“Non una bella eredità quella che ci verrà lasciata – rincarano la dosa Rsu e sindacati – con la consapevolezza che oggi siamo considerati semplicemente numeri che devono ‘produrre’, impegnando anche le proprie risorse personali durante l’emergenza Covid, senza mai ricevere alcun riconoscimento. Come Rsu e come organizzazioni sindacali provinciali esigiamo semplicemente quanto dovuto per contratto e il rispetto della dignità e della rappresentatività di tutto il personale tecnico-amministrativo”.
Per far fronte a tutto questo, la Rsu e i sindacati hanno portato avanti un’azione congiunta con l’intenzione di “contrattare con l’amministrazione le condizioni di lavoro migliori per tutti i lavoratori di Unife e per la sicurezza in quel luogo di lavoro”.
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