Politica
5 Dicembre 2020
Al vaglio della Procura il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, la gestione dei rifiuti e le autorizzazioni per far volare il drone in zona rossa. Il sindaco Fabbri sentito dal pm come persona informata dei fatti

Aperta un’indagine sul ruspa-show al Campo nomadi

di Daniele Oppo | 2 min

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La Procura di Ferrara ha aperto un’indagine e sta eseguendo degli accertamenti di carattere penale sullo sgombero show dell’ottobre 2019 al campo nomadi di via delle Bonifiche.

Sulla questione, nella mattina di venerdì 4 dicembre, il sindaco di Ferrara Alan Fabbri è stato ascoltato come persona informata dei fatti dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino. Il primo cittadino, da quanto si apprende, ha dichiarato di non aver gestito in prima persona questo aspetto della chiusura del campo nomadi, quanto quelli dell’ordinanza di sgombero e poi la sistemazione dei nuclei familiari e dei minori, riferendo della situazione non più tollerabile nell’area. Fabbri ha anche parlato della convenzione non rispettata sulle utenze e del relativo esposto alla Corte dei Conti per valutare l’eventuale danno erariale.

Al centro dell’indagine c’è infatti non lo sgombero in sé quanto il quadro delle autorizzazioni per procedere alla demolizione spettacolo.

Tre gli aspetti da chiarire per altrettante ipotesi di reato: il volo del drone utilizzato per le riprese in zona rossa, vietato senza esplicita autorizzazione; il rispetto della normativa contro gli infortuni sul lavoro e quella sulla gestione dei rifiuti (l’ipotesi di reato in questo caso è quella di abbandono di rifiuti).

Su questi aspetti si era concentrata l’attenzione politica anche dell’opposizione in Consiglio comunale, in particolare del Pd (che presentò anche degli esposti), che aveva chiesto invano tutti gli atti alla Giunta, soprattutto quelli riguardanti la regolarità del volo del drone in un’area in cui è interdetto essendo ad alto rischio e la regolarità del cantiere. Secondo quanto dichiarato al tempo (e poi ribadito in più occasioni) dal vicesindaco Nicola Lodi, protagonista di quella giornata al punto di salire anche su una ruspa e demolire in prima persona dei manufatti, tutto si sarebbe svolto in piena regola.

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