“Prima di ogni diritto ci sono doveri da rispettare”. Il sindaco leghista di Ferrara Alan Fabbri commenta su Facebook la notizia data dalla questura, che ha visto rigettare dall’inizio dell’anno 134 titoli di soggiorno per il sopravvenire della mancanza dei requisiti necessari (tra i quali, specifica la Polizia di Stato, perdita del lavoro e mezzi di sussistenza, scadenza del permesso non rinnovato, non riconoscimento della protezione internazionale) e revocare 12 permessi di soggiorno nei confronti di cittadini già in possesso di titoli validi ma che, per vari motivi, tra i quali quello di aver commesso reati, hanno visto decadere i requisiti per la loro regolare permanenza in Italia.
Fabbri non considera la perdita del lavoro e dei mezzi di sussistenza e si concentra su chi delinque, affermando che i motivi sono “quasi tutti per motivi legati alla pericolosità sociale e clandestinità di chi aveva chiesto protezione internazionale. Se chiedi la protezione internazionale la devi meritare, lavorando onestamente e rendendoti utile alla collettività che ti ospita. Clandestini, violenti, spacciatori e bivaccatori seriali, che altro non fanno che rendere meno sicura la nostra città, non possono pretendere alcun diritto, devono solo tornare da dove sono venuti”.
“Per noi non sono né risorse né persone da integrare a nostre spese – aggiunge -. Sono solo un tumore da sradicare. Complimenti al questore Capocasa per questi risultati e per aver visibilmente intensificato i controlli nelle zone più frequentate da queste persone”.
Nell’anno precedente erano stati emessi 270 provvedimenti. nello specifico, 21 espulsioni amministrative con allontanamento volontario, 26 accompagnamenti coatti alla frontiera, 65 accompagnamenti al Centro Permanenza Rimpatrio, 158 ordini del questore di lasciare il territorio nazionale.
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