Argenta
27 Settembre 2020
Per tutta la giornata di sabato fortissimi disagi per abitazioni e attività commerciali

Si rompe una tubatura, Codifiume rimane senz’acqua

di Redazione | 2 min

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(archivio)

Argenta. Disagi a Santa Maria Codifume e dintorni a causa del servizio idrico. Alle prime ore della mattinata di sabato 26 settembre, vale a dire già intorno alle 6, in paese è stata interrotta l’erogazione dell’acqua. Mentre in talune altre località sgorgava fievole e a singhiozzo dai rubinetti.

Ne hanno subìto le conseguenze i cittadini-utenti, alle prese con le necessità della cucina o del bagno. Ma anche bar, ristoranti, negozi, uffici, laboratori, loro clienti ed altre attività. Che oltre alle difficoltà di esercizio, assommano i danni da mancato guadagno, spiegando tra l’altro che “nessuno ci ha avvisato in anticipo, tantomeno informato dei tempi della sospensione e ripristino della fornitura”.

Da qui le proteste della gente, fatte proprie dall’assessore Sauro Borea, che spiega: “Si tratterebbe della rottura di una tubazione della condotta principale che collega Codifiume con San Nicolò. Un guasto che è stato rilevato a metà strada, e sul quale è partito l’intervento di una squadra di tecnici del gestore: Hera”.

Ancora in tarda serata non era stata ristabilita la normalità, se non solo in alcune borgate ed ai piani terra: ma col contagocce. Il problema potrebbe essere forse inquadrato nella programmazione di lavori di straordinaria manutenzione, magari già rientrante nell’ambito di una serie di interventi riparatori, tra cui quello già effettuato ad inizio settimana sulla linea che da Monestirolo porta ad Argenta. Un cantiere che, in quelle giornate, ha coinciso con la carenza d’acqua annunciata a Consandolo, Ospital Monacale e Boccaleone, dove era presente un’autobotte per le scorte idriche. E che potrebbe avere originato poi inconvenienti ad esempio anche a San Nicolò, San Biagio, Argenta stessa e Boccaleone.

Intanto il presidente della consulta di frazione di Codifiume segnala che “qui abbiamo spesso a che fare con cali di pressione, in particolare ai piani alti e nei condomini”. Un fenomeno che negli ultimi anni è via via in calo, ma non azzerato. E sul quale bisognerebbe “dare risposte definitive”, come precisa Borea.

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