
Da sinistra Stefano Busetti, Monica Calamai e Marco Chiari
di Andrea Profili
Il nuovo direttivo dell’Ausl Ferrara si presenta alla stampa e alla cittadinanza, con l’obiettivo ben chiaro di integrazione e fusione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria, come richiesto dalla Regione e già in parte avviato dagli ex direttori di Ausl e Cona Vagnini e Carradori.
Nato a Ravenna, 54 anni, il nuovo direttore sanitario Stefano Busetti è laureato in Medicina all’università di Bologna, con specializzazione in Igiene e Medicina preventiva conseguita all’università di Ferrara. Non nuovo ad operazioni di fusione, porta a Ferrara l’esperienza dell’unione dell’Azienda Sanitaria della Romagna.
“Sono lusingato per la fiducia in me riposta ed onorato di essere al servizio di questo territorio – dice Busetti -. La parola d’ordine di questo mandato è integrazione, in particolare tra ospedale e territorio. La sanità di questa provincia è ricca di strutture. È stato fatto un grande lavoro in precedenza; ora va continuato e potenziato per arrivare infine all’unificazione delle due aziende. Questa è una realtà provinciale che si presta bene per questo traguardo”.
Il nuovo direttore amministrativo è invece Marco Chiari, nato a Parma e laureato in Giurisprudenza nella sua città d’origine. In precedenza, ha condotto il percorso di integrazione dei servizi Tecnici e Amministrativi delle Aziende Sanitarie di Parma.
“In tutte le aziende in cui ho lavorato, era presente la doppia azienda territoriale – spiega Chiari – ma posso dire che Ferrara abbia già un certo equilibrio per completare l’integrazione e preparare la fusione. Il compito che ci spetta è quello di lavorare sulle parti non ancora perfettamente integrate per facilitare il percorso assistenziale, facendo uno studio di ciò che è stato fatto e continuare a lavorare in quella direzione. Sono qui per lavorare per la comunità di Ferrara”.
Il neodirettore generale Monica Calamai conferma l’obiettivo della totale integrazione e fusione tra Ausl ed Azienda Ospedaliera, proseguendo con ulteriori passaggi rispetto a ciò che è stato fatto. “L’Azienda Ospedaliera Universitaria risponde a delle normative nazionali specifiche e differenti: starà alla Regione discutere di questo cambio della normativa nazionale. Quello sarà l’ultimo passaggio appunto che prevederà una legge che possa consentire la strutturazione di un’unica azienda. Il nostro obiettivo è di proseguire con ulteriori passaggi di integrazione, per poi presentare alla Regione una situazione predisposta per la nuova legge”.
Calamai aggiunge inoltre che il processo di fusione “non comporterà tagli a strutture o personale, ma verrà fatta rete su un territorio già ben individuato ed impostato, composto da distretti ben definiti”.
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