Comacchio
30 Giugno 2020
Sigilli a un locale scoperto a San Giuseppe di Comacchio. Denunciata la titolare ed espulsi tre lavoratori senza permesso di soggiorno

Cinesi irregolari per produrre capi contraffatti, la Finanza sequestra laboratorio tessile abusivo

di Redazione | 2 min

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San Giuseppe di Comacchio. La Guardia di Finanza di Comacchio ha sequestrato, a San Giuseppe di Comacchio, un laboratorio tessile non dichiarato al fisco che utilizzava personale privo di permesso di soggiorno e confezionava capi di abbigliamento con marchi contraffatti.

All’interno del locale, infatti, sono state trovate tre persone di etnia cinese intente a confezionare capi di abbigliamento. I lavoratori, risultati privi di permesso di soggiorno e quindi irregolari sul territorio italiano, sono stati sorpresi dai finanzieri mentre stavano apponendo etichette di varie note griffe della moda, risultate contraffatte, su diversi capi di abbigliamento.

Nel corso del controllo sono state sequestrate 11 macchine da cucire, 5 macchine da taglio, 2 ferri da stiro con asse e 2.130 etichette riportanti noti brand, tra cui
Please, La Fèe Raraboutèe, Slam Jam, Mariella Rosati, Grifoni, Babylon, Future, Alessia Santi, Risskio, Y.Two, W Les Femmes by Babylon, Cristina Effe, Haveone, Mangano, Kontatto, Working Overtime, Replay.

La titolare dell’attività, anch’essa di origini cinesi, è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Ferrara per aver utilizzato etichette con segni distintivi contraffatti e prodotto capi non genuini e per l’utilizzo di manodopera clandestina.

I tre lavoratori, che non hanno esibito alcun documento, dopo le procedure di identificazione sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per aver soggiornato illegalmente sul territorio dello Stato e hanno ricevuto il decreto di espulsione emesso dalla Questura di Ferrara.

Le Fiamme Gialle comacchiesi, incrociando i dati delle varie banche dati, avevano verificato che presso il luogo d’esercizio dell’attività dichiarato a Lido degli Scacchi, l’imprenditrice non risultava aver alcun laboratorio di confezioni, ma vi aveva stabilito solo la propria residenza. Gli ulteriori accertamenti hanno poi consentito di individuare sulla Statale Romea, a San Giuseppe di Comacchio, la sede non dichiarata dell’attività manifatturiera. L’ingresso del laboratorio era stato oscurato da varie tende in modo tale da non consentire a nessuno di osservare al suo interno. Peraltro, la titolare aveva ricavato, oltre alla zona di produzione, anche alcune stanze a uso dormitorio e altre a uso cucina, in modo da evitare che i clandestini venissero facilmente individuati.

In questo modo la Guardia di Finanza mette a segno un altro colpo nella lotta alle attività illecite di carattere economico-finanziario, adottando nella propria metodologia d’indagine un approccio trasversale in vari comparti come quelli della lotta alla contraffazione, al sommerso da lavoro e allo sfruttamento di manodopera clandestina, settori che nonostante la crisi pandemica in atto dovuta al Covid-19, continuano ad arricchire chi opera nell’illegalità a danno degli imprenditori onesti, della libera concorrenza e della salute dei lavoratori.

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