Vi scrivo in merito all’articolo La forca social del vicesindaco-sceriffo.
Volevo segnalarvi che sotto al video condiviso su Facebook dal vicesindaco Lodi si trovano dei commenti aberranti, disumani a mio avviso. Io personalmente ho commentato, cercando di “smorzare” i toni, allegando il link del vostro precedente articolo (Naomo insegue e offende un ‘runner’, ma è un paziente psichiatrico).
Come risposta, Lodi mi ha bloccata e mi ha impedito di commentare e vedere i suoi post. Vi scrivo perché vorrei fare chiarezza, non è possibile che noi cittadini non siamo liberi di pensarla diversamente, so benissimo che Facebook è un social network, non è nulla di ufficiale tantomeno un “luogo” sotto il controllo della legge del nostro paese.
Mi rendo conto che la situazione sia complessa da questo punto di vista, ma mi chiedo, in primis, visto che il vicesindaco e il sindaco parlano con la cittadinanza solo attraverso il social network, come potrei mai io reperire le notizie se mi è stata tolta la possibilità di vederle? Sono considerata da loro una cittadina di serie B solo perché non la penso come loro?
In secondo luogo, mi chiedo come può un vicesindaco bloccare i miei commenti che non erano per nulla offensivi, mentre lasciare i commenti che augurano la morte e cose peggiori all’uomo ripreso dal video. Vorrei veramente che si parlasse di questo aspetto, perché non è possibile che tutti quelli che non sono d’accordo vengano messi a tacere.
Vi allego la schermata dei miei commenti e della risposta del vicesindaco agli stessi.
Vi ringrazio molto per la vostra attenzione,
Giorgia Balboni
Grazie per aver letto questo articolo...
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