di Giada Magnani

Argenta. Simone Benini, candidato del M5S alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, ha fatto tappa ad Argenta per il tour elettorale. Quarantanove anni, artigiano esperto informatico, cooperatore, e consigliere comunale di Forlì, ha posto l’accento su di un obiettivo che, preso atto di una campagna elettorale dai sondaggi equilibrati, e dai consensi accreditati in questa competizione ad altre forze politiche che ambiscono alla poltrona di Bonaccini, punta anche, come ha detto, “a portare il maggior numero possibile di esponenti dei 5 stelle nell’assise regionale”.

Questi i punti cardine del suo programma. Riduzione delle tasse e dell’Irap; tutela dell’ambiente e lotta all’inquinamento contro le emergenze climatiche; trasporti e mobilità sostenibile (con potenziamento delle ciclovie ed elettrificazione delle auto e delle linee su ferro e gomma oltre ad un No all’autostrada Cispadana ed un forte Sì alle energie rinnovabili).

E ancora nuova legge urbanistica e contro il consumo di suolo; un piano rifiuti finalizzato alla chiusura di inceneritori e discariche per favorire il riciclo e la raccolta puntuale e porta a porta; la piantumazione di 4,5 milioni di alberi (uno per ogni abitante); legge per l’acqua pubblica e contro gli sprechi; opere utili contro il dissesto idrogeologico; tipicità di prodotti in agricoltura. Ostentando poi il fiore all’occhiello grillino, ovvero la rinuncia di 107 milioni di euro di compensi parlamentari, reinvestiti per finanziare il microcredito e le piccole imprese.

Benini ha lasciato spazio alla trattazione di altri specifici importanti argomenti, attraverso anche Luca Bertaccini, capogruppo in consiglio comunale ad Argenta, che ha fatto da moderatore. In particolare la deputata Stefania Ascari ha posto l’accento, con un report Istat alla mano, sul progetto denominato “Codice Rosso” per dire basta al femminicidio, e ad ogni forma di violenza (fisica, psicologia, economica, sessuale, sul lavoro e tra le mura domestiche) a danno delle donne, ma anche sui bambini, gli anziani, i disabili ed in genere i soggetti più fragili, indifesi e vulnerabili della popolazione.

Il tutto puntando in particolare l’indice su inasprimento e certezza delle pene, accelerazione dei processi e delle procedure giudiziarie, stop alla prescrizione, adozione di un sistema di strutture e fondi per il sostegno e l’aiuto alle vittime di questo tristemente famoso fenomeno.

Barbara Virgili ha invece parlato del progetto di “Co-housing”, una convivenza tra anziani autosufficienti. Che andrebbe oltre alle attuali strutture di ricovero ed accoglienza. “Si tratta – spiega – di condomini protetti, miniappartamenti, con prestazioni a bassa intensità assistenziale, ma certificata da un medico, in cui è possibile in ambienti e situazioni il più possibile simili a quelle di provenienza: dai ritmi quotidiani allo svago ed atre attività relazionali, culturali e sociali. Il tutto a costi inferiori, in sicurezza, e nella condivisione di spese, vitto, affitto, bollette ed operatori, come già avviene ad esempio anche a Ferrara e Bologna, Trento, Milano”.

Cavallo di battaglia di Claudio Fochi è invece il progetto “Slot Free”, la guerra alle ludopatie e al gioco d’azzardo. “Che – come afferma – oltre ad essere divenuti una vera e propria malattia sociale, da combattere, cominciando ad esempio dalle scuole, tra i disoccupati, i giovani e le stesse donne, o tra chi soffre di dipendenze, sono divenuti appetibili terreni di infiltrazioni mafiose”. Ha preso infine la parola l’omeopsicologo e psicoterapeuta Mirco Bonoli, illustrando piani pilota di supporto e prevenzione dei disagi, dei conflitti e dei malesseri sociali, da gestire in collaborazione con l’Ausl e le istituzioni.