Cronaca
10 Gennaio 2020
Fra gli imputati anche il padre dei due rapinatori che nel gennaio del 2017 fecero irruzione all'Aurum di corso Porta Mare

Rapina al compro oro, tre ricettatori a processo

di Redazione | 2 min

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Ricettazione e, ora, per uno di loro, anche favoreggiamento. Sono le accuse nei confronti di tre persone finite alla sbarra in uno dei processi generati dall’operazione con cui i carabinieri avevano smantellato la banda che si era occupata del violento colpo in corso Porta Mare, al compro oro “Aurum” del 28 gennaio 2017.

In quel frangente i carabinieri arrestarono i due rapinatori materiali – Joseph Dzemailov e Bajram Kutisov, entrambi cittadini italiani, appartenenti a una famiglia nomade di etnia Rom residente nel territorio di Jolanda di Savoia – che hanno patteggiato una pena a 4 anni e mezzo di reclusione. E con loro vennero bloccati anche i ricettatori, tre italiani (uno ha già definito la sua posizione) tra i quali i due imputati Luigi Stracuzzi e Giuseppe Hudorovic (difesi dagli avvocati Giuseppe Incandela e Patrizia Micai, e un macedone: Naser Dzemailov, padre di entrambi i rapinatori (anche se hanno cognome diverso) e colui che secondo il pm Isabella Cavallari avrebbe ricettato parte della refurtiva o comunque si sarebbe attivato per far sì che i figli potessero ottenere il prezzo stabilito.

Nell’udienza di giovedì 9 gennaio si sarebbe dovuta concludere la fase istruttoria, ma proprio ascoltando la ricostruzione degli inquirenti il pm ha deciso d’integrare il capo d’imputazione per Dzemailov, il cui avvocato Giovanni Sorgato ha chiesto i termini a difesa.  Si ritorna in aula il 23 gennaio.

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