Politica
13 Dicembre 2019
Camera Minorile in commissione d'indagine: "Serve più collaborazione con i servizi sociali, magari con una rete provinciale per condividere buone prassi"

Affidi dei minori, gli avvocati: “Ecco i punti critici del sistema”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il minore dovrebbe avere sempre un suo rappresentante, anche i genitori dovrebbero essere assistiti legalmente, la collaborazione con i servizi sociali dovrebbe essere totale, le prove dovrebbero essere sempre acquisite in modo genuino, da persone esperte con procedure efficaci.

Il condizionale è d’obbligo, perché sono questi i nodi critici segnalati dalla Camera Minorile di Ferrara nel sistema degli affidi, oggetto della seconda seduta della commissione consiliare di indagine sulla gestione, in questo caso legale, dei minori allontanati. Ascoltata dalla voce degli avvocati, “perno tra servizi sociali e famiglie in momenti di fragilità, avendo come preminente interesse la tutela del minore“.

La lunga audizione di Emanuela Sgroi e Barbara Grandi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione forense che conta trenta soci “più vicini e sensibili a queste tematiche delicate”, ha permesso di sviscerare alcuni problemi riscontrati nei procedimenti e di proporre opportune modifiche, a partire “dall’aggiornamento del protocollo per l’accompagnamento delle famiglie con figli minorenni coinvolte in vicende separative giudiziali”, sottoscritto due anni fa con il Comune e che verrà preso sottoposto al nuovo presidente del tribunale.

Nell’illustrare i “procedimenti rispettosi della normativa, del codice deontologico e delle convenzioni internazionali”, la prima richiesta della Camera Minorile è che “le prove siano veritiere“, e che quindi vengano raccolte da “psicologi, psichiatri e psicoterapeuti esperti” senza “suggestioni, pressioni o condizionamenti nei confronti del minore” ma attraverso una “testimonianza tempestiva, nelle aule di ascolto protetto per prevenire sofferenza e turbamento”. Una “procedura efficace” che dovrebbe essere già collaudata, ma la richiesta viene comunque definita “accorata”.

Una seconda criticità interessa la rappresentanza dei minori, che presenta un “vulnus a causa della discrezionalità del tribunale che può decidere se nominare o meno un curatore speciale in base ai casi di conflitto”. Per i giuristi, per evitare una “violazione dei diritti”, il minore “dovrebbe essere sempre rappresentato” così come i genitori, per i quali “è opportuna l’assistenza legale nei procedimenti de potestate per evitare di subire pregiudizi”.

L’aspetto critico forse maggiormente sentito nell’opinione pubblica è il rapporto coi servizi sociali. “Ci sentiamo trattati a volte come ospiti indesiderati o terzi incomodi, ma la voce dell’avvocato è essenziale nel provvedimento” spiega Sgroi, che chiede “più collaborazione tra avvocati e servizi sociali” se non addirittura la “costruzione di una rete con gli altri servizi in provincia per creare buone prassi condivise anche in materia di recupero della genitorialità”.

Particolarmente forte la presa di posizione della vice Grandi: “Il fatto che ci siano avvocati di serie A e di serie B, che si improvvisano avvocati dei minori ma non sempre hanno specialità adeguate, ci mette in difficoltà nei rapporti con i servizi sociali”. Dall’altra parte, “l’avvicendamento degli assistenti allunga i tempi e ci costringe a ricominciare da capo, innanzitutto per ricostruire la fiducia”. In provincia, vengono segnalate “difficoltà soprattutto con i servizi di Codigoro, buona invece la collaborazione a Ferrara”,

Un nodo ancora più critico e delicato riguarda i bambini con problemi di tipo psichiatrico, per i quali “non ci sono sufficienti servizi, non c’è un reparto dedicato se non un ricovero alla neuropsichiatria infantile”, o i casi di povertà, “nonostante l’erroneo convincimento che un minore sia più sereno in una famiglia agiata rispetto a quella di origine”.

A chiudere i lavori l’assessore alle Politiche Sociali Cristina Coletti: “Faremo di tutto per migliorare le difficoltà nella gestione del personale dei servizi sociali, anche se la turnazione purtroppo c’è”.

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