di Lucia Bianchini
Soglie, dentro e fuori, ciò che si vede e non si vede: questo il tema centrale della mostra ‘Sulla soglia- visioni in chiaroscuro di Ferrara’ con cui si è inaugurata la riapertura del chiostro della chiesa di san Paolo, in piazzetta Schiatti. La mostra, visitabile fino all’8 dicembre, è organizzata da ‘Riaperture’ in collaborazione con Ferrara Arte, assessorato alla cultura, monumenti storici e civiltà ferrarese.
“Questo che riapriamo oggi è il primo chiostro che viene restituito alla città, il più antico, a cui seguiranno la ristrutturazione degli uffici e della chiesa di San Paolo. Volevamo omaggiare un chiostro così importante, che ha un suo alone di mistero, con una mostra che avesse connotati di immaginifico, legati sia al chiostro, sia riferirti alla fotografia – ha commentato Marco Gulinelli, assessore alla cultura-. La mostra si gioca sul fuori e il dentro, su ciò che si vede e ciò che non si vede. È un allestimento molto semplice ma d’effetto”.
Soddisfatto della nuova veste del chiostro anche l’assessore ai lavori pubblici Andrea Maggi. ‘Sulla soglia’ segue il solco del festival ‘Riaperture’, che riapre luoghi che normalmente sono chiusi per farli diventare sedi temporanee di mostre.
Una parte delle foto appese lungo il chiostro rappresentano interni monumentali, alcuni invalicabili, altri valicabili in determinate condizioni, che si mischiano alle foto in bianco e nero che raffigurano interni domestici, in cui vi sono sempre una finestra o una porta finestra, tutto questo per simboleggiare l’entrata nel chiostro e in tutti questi interni, che siano monumentali oppure domestici, in cui ognuno può riconoscere qualcosa della sua casa.
Le fotografie sono state realizzate da Giacomo Brini, Claudia Baldassarra, Maria Chiara Bonora, Daniela Calanca, Giorgia Jerace e Giacomo Stefani.
Parte della mostra è anche la videoinstallazione di Andrea Forlani su Giovanni Francesco Grossi, cantante d’opera conosciuto come Siface, le cui ceneri sono conservate nella chiesa di San Paolo. “Mi ha incuriosito perché non si trovavano informazioni né visive né sulla sua vita, morto senza il suo nome, ricordato solo come Siface, e non c’è una sua immagine, è una sorta di ombra storica- ha spiegato l’autore-. Su questo concetto ho costruito l’installazione, che rappresenta l’io di Siface attraverso chi lo ha conosciuto”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com