di Davide Soattin
Vigarano Mainarda. Dopo le due giornate di sensibilizzazione e incontro con la cittadinanza del 12 e 13 ottobre, il gruppo di volontari della Protezione Civile vigaranese è nuovamente sceso in campo per la serata informativa ‘Come la scienza tiene sotto controllo il territorio’ che, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha visto due professori di Unife impegnati nell’affrontare diverse tematiche relative alla prevenzione sismica, a partire dall’illustrazione e dalla spiegazione dei diversi elementi che ci possono parzialmente aiutare a predire l’arrivo di un terremoto.
“Ci sono una serie di precursori sismici – ha spiegato la professoressa Carmela Vaccaro – che sono stati davvero poco sfruttati nel passato e che negli ultimi anni stanno acquisendo un ruolo importante nel cercare di monitorare la possibilità che si possa verificare un nuovo terremoto. Non avendo una banca dati significativa però è difficile prevederlo. Nonostante ciò, è possibile raccogliere questo tipo di informazioni e, nel caso in cui questi eventi anomali diventino più frequenti, siamo in grado di poter valutare se esiste un reale rischio”.
L’insegnante di Geochimica ha concluso: “All’Università di Ferrara, noi ci occupiamo dello sviluppo di queste metodologie dal punto di vista geochimico, andando a misurare gas emanati nel suolo e le diverse anomalie geochimiche delle acque. Questa linea si sta sviluppando passo dopo passo e anche l’Ingv sta dedicando tante risorse per permettergli uno sviluppo tale da poterla affiancare al monitoraggio classico”.
Successivamente, fornendo anche alcune indicazioni sulla sismicità del territorio ferrarese, il professor Nasser Abu Zeid, già impegnato in quella che è la gestione della rete microsismica del Comune di Ferrara, incaricata di monitorare le attività sismiche del sottosuolo nella zona di Casaglia, ha parlato di prevenzione: “Il territorio ferrarese come quello modenese ha una serie di caratteristiche particolari che gli donano una pericolosità diversa da zero. Nella nostra città, la sismicità storica ci porta al terremoto di magnitudo 5.5 del 27 novembre 1570 e proprio in quell’occasione troviamo diverse analogie con il sisma che ci ha colpiti nel 2012, soprattutto per la paura vissuta dagli abitanti”.
“La paura del terremoto – ha continuato il docente – è strettamente collegata a quella per la perdita della nostra casa, del nostro territorio e dell’indotto dato dalle fabbriche. Ed è da qui che si apre un problema culturale chiamato prevenzione, un’abitudine che ogni cittadino deve imparare ad avere. La pericolosità non possiamo toglierla e nemmeno ridurla, ma ci dobbiamo condividere. Del resto, la dorsale ferrarese è sotto i nostri piedi e si tratta di una zona in cui in futuro verranno sicuramente altri terremoti. L’importante è ricordarsi sempre che vale la pena salvare la propria vita, le abitazioni, la libertà di continuare a vivere e l’economia di famiglia e comunità. La scelta di come costruire spetta solo a noi”.
Nel corso dell’incontro formativo, ha preso parola anche Stefano Ansaloni, comandante della polizia municipale dell’Alto Ferrarese: “La Protezione Civile siamo tutti noi. Il cittadino è direttamente componente di questa associazione, deve saper aiutare se stesso e anche chi lo deve aiutare. Questo è l’upgrade che tutti noi dobbiamo essere disponibili a fare, partecipando al volontariato, conoscendo il piano comunale di Protezione Civile, aiutando e informandoci, perché un cittadino informato è un cittadino mezzo salvato”.
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