Attualità
28 Settembre 2019
La rabbia di Greta fa breccia in giovani, docenti e ambientalisti: "Non c'è più tempo. Non basta riciclare, dobbiamo cambiare il sistema"

Fridays for future, 2mila ferraresi in marcia per il clima: “È la lezione più importante”

di Elisa Fornasini | 2 min

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“Questa è la lezione più importante che possiate mai frequentare: oggi siete a scuola della natura, continuate così, siete bellissimi perché avete l’ambiente nel cuore”. L’esortazione a scendere in piazza per manifestare contro l’emergenza climatica viene da una insegnante, Raniera Gioacchini del Navarra, in prima linea insieme a circa 2mila studenti, docenti e attivisti per Fridays for future a Ferrara.

La marcia per il clima, partita alle 10 dal parco Massari, è riuscita nell’impresa di raggiungere i numeri del primo sciopero globale in città, poi drasticamente calati alla seconda protesta. La rabbia di Greta Thunberg all’Onu ha fatto di nuovo breccia in un’intera generazione, pacifica ma agguerrita, perché “lei ha capito le menzogne che ci propinano i leader mondiali: con due manifestazioni non è cambiato nulla a livello politico e noi ora ci incattiviamo perché non c’è davvero più tempo“.

Il corteo a perdita d’occhio fa sentire le sue richieste lungo corso Porta Mare, via Palestro e corso Giovecca fino al sottomura di piazzale Medaglie d’Oro: capitanati da un’auto elettrica del car sharing Corrente, i giovani e meno giovani con in mano tantissimi cartelli e striscioni marciano a suon di “Noi vogliamo il mare con i pesciolini e voi volete solo la nebbia” in versione cover di “Sotto questo sole”.

“È il momento di agire, siamo stanchi di dover tamponare gli errori di altre generazioni – grida un ragazzo al microfono -. Per anni ci hanno venduto l’ideale che questo sia il miglior mondo possibile ma non è vero: l’Amazzonia sta bruciando, le specie si estinguono, le persone sono disinteressate. La nostra generazione è stata progettata e costruita per sentirsi sola e non comunicare, mentre noi dobbiamo unirci: non basta più riciclare e prendere l’autobus, dobbiamo cambiare il sistema, fare tabula rasa come insegna Camilleri”.

I cori “noi vogliamo il nostro futuro“, “chi non salta inquina il mondo”, “se abbatti l’ultimo noi non respiriamo”, “ci avete rotto i polmoni”, “scendi giù manifesta pure tu” rivolto ai curiosi affacciati alla finestra, rappresentano il “simbolo del nostro movimento, politico ma apartitico, per chiedere un cambiamento mondiale, nazionale e locale: ci battiamo per un’aria respirabile, per un ambiente sano e sostenibile”. Non c’è solo l’esercito dei selfie, ma anche quello green.

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