“Anche se siamo di meno rispetto all’altra volta, l’importante è esserci: Greta è partita da sola e ha creato un movimento globale, noi ci crediamo perché il tempo per salvare il pianeta è ora”. Non si sono registrati i numeri eclatanti del primo sciopero globale per il clima – quando duemila giovani sono scesi in piazza lo scorso 15 marzo a Ferrara – ma anche questo venerdì i giovani hanno fatto sentire la propria voce per le vie della città estense in occasione della seconda mobilitazione di Fridays for future contro l’emergenza climatica.
Al grido di “noi vogliamo il nostro futuro” e “con Greta salviamo il pianeta“, circa duecento persone – per la stragrande maggioranza studenti, ma si contano anche alcuni professori – si sono messe in marcia armate di striscioni, megafono e tanta buona volontà per lanciare un messaggio importante, lo stesso portato avanti con tenacia da Greta Thunberg, in cui credono fermamente da quanto l’attivista svedese più famosa al mondo ha iniziato la sua battaglia.
“Lo sappiamo tutti perché siamo ancora qui dopo due e mesi e mezzo: basta summit, questo è il tempo di agire perché non esiste un pianeta B” incita una giovane attivista, mentre i coetanei portano in alto i cartelli “Se vogliamo un futuro curiamo il presente”, “Ci avete rotto i polmoni”, “Vogliamo respirare il nostro futuro”, “Se il clima fosse d’oro i paesi ricchi l’avrebbero già salvato”, “Green is the new black”, “L’uomo appartiene al mondo e non il contrario”, “Come vivi senza colpevolezza se hai consapevolezza?”, “A cosa ci serve studiare per un futuro che rischiamo di non avere?”.
“Non sono solo slogan, ma un importante appello agli Stati per ottenere una politica climatica più ambiziosa a livello globale, europeo e nazionale” ribadiscono i manifestanti, partiti alle 10 da piazza Castello per approdare al parco Giordano Bruno attraverso Largo Castello, corso Giovecca, via Palestro, Porta Mare, corso Ercole I d’Este, pedonale dalla Casa del Boia, viale Belvedere, corso Porta Po, via Cittadella, attraversamento viale Cavour, corso Isonzo, via Poledrelli.
Lungo il corteo era impossibile non notare lo striscione “Il domani appartiene a noi” che aveva creato momenti di tensione al primo sciopero globale. Questa volta i militanti di Fratelli d’Italia hanno deciso di giocarsi la carta della provocazione ironica, lasciando a casa le bandiere di Azione Universitaria – contestate dagli altri partecipanti perché la marcia non accettava simboli di partito o loghi di alcun genere – rimpiazzate dallo stemma degli Stark, la casa più famosa dell’altrettanto celebre serie tv Game of Thrones. Servirà Jon Snow per salvare i sette regni? Per Tommaso Mantovani, candidato sindaco del M5S, basta il cartello “Save the planet!”.
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