Attualità
27 Settembre 2019
Comune e Provincia a confronto in vista del cantiere da 15,2 milioni e della scadenza della convenzione nel 2020. Paron: "Nessuna proposta sulla collezione Sgarbi"

Meno uffici e più esposizioni, ecco il Castello Estense del futuro

di Elisa Fornasini | 2 min

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Un allestimento tutto nuovo in vista per il Castello Estense. Il futuro del monumento simbolo di Ferrara è stato al centro dell’incontro tra Comune e Provincia per discutere la riorganizzazione degli spazi in occasione del cantiere post sisma. Non vi sono date certe ma nel 2020 scadrà la convenzione per la gestione quindi è meglio arrivare preparati all’appuntamento ‘rivoluzionario’.

Sul piatto un investimento di 15,2 milioni: 7 per i lavori di consolidamento post sisma, altri 7 per il riordino degli spazi al secondo piano e 1,2 per il restauro degli affreschi al piano nobile.

Se il progetto del cantiere ha subito uno stop per via della caduta del governo, che costringerà i progettisti a riprendere l’iter con nuovi interlocutori, allungando i tempi tecnici, inizia a delinearsi quello che sorgerà al posto degli uffici provinciali.

La riduzione degli uffici amministrativi lascerà spazio a laboratori didattici, al recupero del giardino Eleonora che si scorge dal pavimento vetrato della sala del consiglio e a nuove aree espositive integrate con la Pinacoteca. Ma che ne sarà dell’allestimento degli specchi di Gae Aulenti che l’amministrazione vorrebbe smantellare per ospitare la collezione Cavallini-Sgarbi?

“Hanno questo desiderio ma non hanno formulato una proposta alternativa, da parte nostra non c’è la volontà di smantellamento, anche perché la convenzione non lo prevede, ma non diciamo no a priori e siamo disponibili a valutare la proposta senza pregiudizi, ovviamente nell’organo deputato che è il consiglio provinciale” spiega la presidente della Provincia Barbara Paron che ha convocato l’incontro.

Al tavolo, insieme a lei, ci sono il sindaco Alan Fabbri, l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli, il collega ai Lavori Pubblici Andrea Maggi, il direttore generale Sandro Mazzatorta la dirigente Ethel Guidi, oltre ai dirigenti provinciali Stefano FarinaAndrea Aragusta e l’ingegnere Angela Ugatti.

Tutti d’accordo – “con un approccio costruttivo nonostante i colori politici diversi” puntualizza Paron che è succeduta a Tagliani quando era sia sindaco che presidente della Provincia – nel voler sviluppare l’attrattività e migliorare la fruibilità del monumento più visitato del capoluogo e della provincia. Un piano di valorizzazione work in progress da predisporre nel tavolo permanente di concertazione, attivato da Comune e Provincia come previsto dalla convenzione in scadenza a dicembre 2020.

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