Economia e Lavoro
13 Luglio 2019
In crisi anche la produzione dei cereali. Cali produttivi fino al 50% e quotazioni a 18 euro al quintale

Cia lancia l’allarme: “La stagione degli agricoltori sarà disastrosa”

di Redazione | 2 min

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Il futuro del lavoro agricolo passa dal “Sistema Agricoltura Ferrara”

Ferrara si dota del "Sistema Agricoltura Ferrara". Bandi e assicurazioni, utilizzo di fitofarmaci, lavoro agricolo e contrasto al caporalato. Questi sono solo alcuni dei temi presenti nel documento strategico sull'agricoltura, redatto per la prima volta dal Comune di Ferrara in sinergia con tutte le associazioni di categoria e le grandi aziende agricole del territorio

L’andamento climatico continua a mandare in difficoltà le aziende agricole della provincia di Ferrara, in crisi anche sul versante della produzione dei cereali, in particolare il frumento duro. Un’annata che si può tranquillamente definire disastrosa per gli agricoltori, che secondo Cia Ferrara che suona la campanella d’allarme, “riusciranno a stento a ottenere un reddito, indipendentemente dal tipo di coltura sulla quale hanno investito”.

L’associazione ha fatto il punto della situazione con il suo Gie Cereali e Capa Cologna, una delle principali cooperative del territorio.  “I frumenti teneri precoci – spiega Marco Leonardi, tecnico di Capa Cologna – hanno avuto delle discrete performance produttive. Sono andati peggio i frumenti tardivi, che hanno maggiormente subito le anomalie climatiche, in particolare le basse temperature di maggio seguite da quelle roventi di giugno. Per questo motivo stiamo analizzando tutte le partite di frumento per capire quanto è diffuso il fenomeno, che però crediamo rimanga a livelli contenuti”.

A dire di Leonardi, il vero problema di “questa annata cerealicola è il grano duro, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, parliamo di cali produttivi che in alcuni areali sfiorano il 50%”. “Avevamo previsto un andamento produttivo difficile, perché la stagione non è stata favorevole alla corretta vegetazione dei frumenti tardivi e del duro, ma per gli agricoltori queste quotazioni al ribasso sono un vero ribasso” spiega Federico Biasio di Gie Cereali, introducendo un’altra gravosa questione.

Le prime quotazioni del grano sfiorano appena i 18 euro al quintale: “Se il duro – dice Biasio – è quotato come il tenero non conviene davvero più investire. Vediamo come andrà il mercato, che per fortuna è appena all’inizio e potrà risentire della situazione di altri paesi produttori. Ma al momento la situazione è molto preoccupante”.

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