Attualità
4 Luglio 2019
Nella notte il 32enne ha ingerito farmaci e detersivo: è ricoverato in rianimazione a Cona

Omicidio Cenci, Eder tenta il suicidio in carcere

Eder Guidarelli
di Redazione | 3 min

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Eder Guidarelli

Eder Guidarelli

All’indomani del secondo anniversario dell’uccisione di Marcello Cenci, il suo omicida ha tentato il suicidio nel carcere di via Arginone. Eder Guidarelli, condannato a 30 anni in primo grado per l’omicidio dell’ex amico compiuto a Valencia nella notte tra l’1 e il 2 luglio del 2017 a Valencia, ha cercato di compiere l’estremo gesto ingerendo farmaci e detersivo per pavimenti.

Erano circa le due di notte di martedì quando è scattato l’allarme all’istituto penitenziario e il giovane è stato ricoverato d’urgenza in rianimazione all’ospedale di Cona. È in terapia intensiva ma, da quanto si apprende, non verserebbe in pericolo di vita.

La direzione del carcere ha subito avvisato il padre di Guidarelli, mentre l’avvocato difensore Eugenio Gallerani si sta mobilitando per avere aggiornamenti sulle condizioni del suo assistito.

“Sono preoccupato per le sue condizioni, era da un po’ di giorni che non lo vedevo ma ho sempre sollecitato il bisogno di cure in tutto: spesso aveva colloqui con psicologi e psichiatri e si lamentava della vita in carcere, ora rimango in attesa di informazioni dall’amministrazione carceraria per capire cosa fare” dichiara il legale, angosciato dal gesto compiuto dal 32enne italo brasiliano

Già durante il processo, il perito psichiatra nominato del giudice, Giuseppina Meloni dell’Asl di Rovigo, aveva riscontrato durante la perizia psichiatrica un disturbo di personalità e una “depressione che ha dentro di sé”, che con ogni probabilità rappresenta l’origine dell’estremo gesto, quasi in concomitanza con il secondo anniversario del delitto che ha sconvolto la città di Ferrara, la frazione di Pontelagoscuro e l’Italia intera.

Proprio nell’anniversario della scomparsa, la madre di Cenci, Roberta Previati, aveva raccontato in una lunga lettera lo strazio e il dolore di  “una tragedia che non finirà mai per noi“. A cui si unisce la “preoccupazione che il giudice in appello possa ridurre la pena dell’assassino di nostro figlio”, come scritto dai genitori di Marcello in una lettera pubblicata a fine giugno.

Il ricorso in appello è fissato per il 13 ed il 14 novembre, “al fine di ottenere una riduzione di pena e quant’altro, compreso il riconoscimento della seminfermità mentale – scrivono i genitori di Cenci -. I Pubblici Ministeri Savino e Volta hanno depositato ricorso avverso la sentenza del giudice di primo grado che non ha riconosciuto  la premeditazione dell’assassino e la minorata difesa di nostro figlio Marcello in quel tragico momento. E non è cosa di poco conto”.

A stretto giro arriva il commento dell’avvocato Valentina Bordonaro, parte civile per i genitori di Cenci: “Ben tre psichiatri (Dott.ssa Meloni, Dott. Finotti e Dott. Ariatti) hanno già dichiarato Guidarelli pienamente capace di intendere e volere.  Nello specifico, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, la Dott.ssa Meloni ha dichiarato che Eder non era affetto da depressione ma da un semplice “malessere non sicuramente etichettabile come qualcosa di patologico”. Dunque è evidente come la scelta di Guidarelli, che Lo scrivente non intende commentare, sia stata pienamente consapevole anche con riferimento al fatto che è stata posta in essere proprio il giorno dell’anniversario di morte del povero Marcello, giorno tragico per tutte le parti di questo processo”.

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