Politica
11 Giugno 2019
Il neo sindaco ridimensiona la polemica: "Qualcuno ha appoggiato la bandiera lì ma l'ha fatto casualmente". Amnesty: "Teniamo alta l'attenzione"

Fabbri su Regeni: “Lo striscione rimane dov’è, storia che merita verità”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Un vilipendio voluto o un errore involontario? All’indomani degli euforici festeggiamenti per la storica vittoria della Lega al ballottaggio, scoppia la polemica sul caso di tre militanti che hanno coperto lo striscione di Giulio Regeni con la bandiera del Carroccio. Una caduta di stile segnalata da Estense.com e ripresa dai maggiori quotidiani nazionali che fa scalpore dentro e fuori le Mura estensi, scatenando l’indignazione di alcuni e l’accusa di strumentalizzazione da altri.

Il neo sindaco Alan Fabbri non ha dubbi: “Sciocchezze, evidentemente qualcuno ha appoggiato la bandiera lì ma l’ha fatto casualmente. Quello striscione rimarrà lì dov’è perché è una storia che merita verità” assicura il primo cittadino ai microfoni de L’aria che tira su La7, contenendo il gesto che sarebbe stato compiuto, da quanto si apprende, da attivisti leghisti provenienti da fuori provincia.

Una copertura che sarebbe avvenuta quindi per caso ma che non placa le proteste fomentate sui social. Il fatto è finito sotto l’attenzione di Amnesty International che ha promosso l’esposizione del drappo giallo in varie città d’Italia tra cui appunto Ferrara, dove era stato sostituito dopo il furto avvenuto nell’agosto del 2017: “La richiesta di #veritapergiulioregeni dovrebbe essere di tutti, a prescindere dal colore politico – cinguettano -. Troviamo grave che lo striscione a Ferrara sia stato coperto con un simbolo di partito. Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla richiesta di verità per Giulio Regeni”.

“La bandiera che copriva lo striscione “Verità per Giulio Regeni” è stata opportunamente rimossa” conferma Amnesty Giovani Ferrara che si augura che “anche la nuova giunta comunale continui a chiedere verità per Giulio Regeni, campagna che non fa riferimento a nessun partito politico ma che accomuna tutti nella ricerca di verità e giustizia per Giulio”.

L’oscuramento dello striscione dedicato al ricercatore universitario torturato e ucciso in Egitto è stato visto dalla segretaria comunale del Pd, ormai dimissionaria, Ilaria Baraldi come “uno sfregio sia nei confronti della casa comunale che di un messaggio che l’amministrazione precedente aveva voluto lasciare a tutti i cittadini; uno sfregio ad alcune regole democratiche che mi sembrano vengano messe in discussione”.

In giornata arriva la nota anche di Ivan Greghi, segretario del Pd di Cento: “Proprio in queste ore sta diventando virale la triste immagine della Lega ferrarese che, per esultare del proprio risultato elettorale, ha coperto con la propria bandiera lo striscione a sostegno della battaglia per la verità su Giuglio Regeni. Ad ora non mi risulta che alcun esponente della Lega abbia condannato l’accaduto. Alcuni dei più alti esponenti della Lega provinciale siedono nel consiglio comunale di Cento. Vorrei davvero sapere cosa ne pensano i consiglieri Giberti e Petazzoni? Questi, a suo tempo, nulla sollevarono contro l’amministrazione comunale centese quando è stato deciso di togliere lo striscione di Amnesty International da piazza del Guercino. Oggi si uniscono con quanti ritengono non necessaria una battaglia per la verità di un italiano ucciso, oppure prendono le distanze dai fatti di Ferrara e condividono la richiesta di esporre nuovamente lo striscione anche a Cento?”.

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