Argenta
25 Maggio 2019
Approvato il bilancio 2018 della "Giulio Bellini". Tiene il comparto enologico e si continua a investire

La Coop Braccianti di Filo soffre ma resiste

di Redazione | 3 min

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di Giada Magnani

Filo d’Argenta. Soci della Cooperativa Agricola Braccianti “Giulio Bellini” di Filo, chiamati venerdì scorso (ieri) a raccolta per l’annuale assemblea convocata alla Tenuta Vitivinicola Garusola. All’ordine del giorno l’approvazione del conto consuntivo 2018 e il rinnovo degli undici componenti il consiglio di amministrazione.

Un punto quest’ultimo che ha visto la conferma al timone dell’azienda del presidente Giuseppe Ciani, con al suo fianco il presidente onorario Sante Baldini. La radiografia presenta una situazione economica finanziaria comunque positiva, ma con qualche segno meno che si registra in particolare nella manutenzione del verde, nella gestione del comparto habitat e serre, nelle coltivazioni ortofrutticole e, per l’impianto molitorio, nelle farine di Kamut e grano tenero.

Più in generale un po’ tutte le attività, biologiche, convenzionali o extra (tra cui cave e sementi), hanno sofferto il fattore clima, prezzi al ribasso, costi e forniture di materie prime e servizi invece al rialzo. Tiene il comparto enologico che prevede di etichettare 100.000 bottiglie e con in vista una partnership per immettere sul mercato vini biologici.

Ma ecco i numeri più significativi. Fatturato di 40 milioni di euro, di cui oltre il 30 di prodotti bio (ma in leggera flessione: -7,5%); 4720 ettari di terreno coltivati (+ 485, di cui 2200 di proprietà, 2100 in conduzione o affitto e il resto per doppie colture) ma dietro l’angolo ci sarebbe il traguardo dei 5.000; svettano a quota 240 i dipendenti che contano 208 giornate di lavoro procapite (dati che potrebbero scendere per via anche dei pensionamenti e della razionalizzazione di talune attività che necessitano di personale stagionale: habitat, fragole, pomodoro) mentre ci sarebbe bisogno di figure professionali da adibire a colture di precisione.

Il prestito sociale ammonta a 2.115.000 euro; l’utile netto consolidato a 2.580.000 euro, praticamente pari a quello del passato esercizio. Scende il debito mentre si continua a investire. Un esempio su tutti: il polo logistico di Argenta (ex Dal Pozzo) che vale 2 milioni di euro e che entro il 2020 sfornerà cibi gluten-free, ma che fungerà anche per lo stoccaggio, confezionamento e spedizione di prodotti biologici.

Tra i dati più evidenti figurano circa 400 i clienti sparsi un po’ in tutta Europa: “Si tratta di negozi specializzati ma anche di grandi catene della distribuzione – ha spiegato Ciani, aggiungendo che – grazie anche ai nostri certificati di qualità siamo tra le imprese leader a livello internazionale nel settore agrolimentare”. Poi mette sul chi va là: “Attenzione – afferma – perché anche il 2019 sarà un’annata difficile”. Gli ha fatto eco Baldini: “Certi risultati vanno mantenuti, incentivati”, ha infatti detto, puntando poi l’indice contro “la concorrenza sleale, il lavoro nero, sottopagato, lo sfruttamento della mano d’opera, il caporalato, le colture estensive, problemi-chiosa-con cui noi oggi che rispettiamo le regole ci dobbiamo confrontare giorno per giorno”. Poi rilancia quelli che sono i valori della cooperazione: “Lavoro e solidarietà. Principi insomma che vanno al di là dell’io e del mero profitto: da tramandare ai giovani, alle nuove generazioni, come han fatto i padri fondatori. Valori che non debbono scemare soprattutto all’interno della coop stessa, per farla crescere insieme al reddito e alla dignità della persona”.

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