
(foto di Alessandro Castaldi)
di Davide Soattin
Non sono bastate le scuse pubbliche a Walter Mattioli per redimersi e mettere in maniera definitiva una pietra sopra la turbolenta vicenda che lo vide assoluto protagonista del post partita di Spal-Fiorentina, quando – davanti ai microfoni e ai taccuini dei giornalisti presenti in zona mista – senza se e senza ma accusò Federico Chiesa di essere “una persona poco seria”.
Nel pomeriggio di ieri (giovedì 28 marzo) infatti – attraverso un comunicato a firma Gabriele Gravina, numero uno della Figc – la Federazione ha informato di aver multato il primo tifoso biancazzurro di 5.000 euro e di averne comminati altrettanti al club di via Copparo a titolo di responsabilità diretta, chiudendo così di fatto la querelle nata tra la società estense e il giovane attaccante della Fiorentina, che già precedentemente aveva minacciato di intraprendere privatamente vie legali qualora non fossero arrivate parole di ripensamento da parte ferrarese.
In particolare, le indagini svolte nei mesi scorsi dalla Procura Federale hanno ritenuto le esternazioni del primo tifoso biancazzurro “lesive della reputazione del sig. Chiesa Federico, calciatore tesserato per la società Acf Fiorentina” tanto da contestare alla società Spal e al suo stesso presidente Walter Mattioli la violazione “dell’art. 1 bis, comma 1, e art. 5, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva”.
Secondo questi ultimi, entrando proprio nello specifico, le “società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale sono tenuti all’0sservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva” (art. 1 bis, comma 1) facendo ben attenzione, in qualità di soggetti dell’ordinamento federale, a non esprimere pubblicamente “giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell’ambito del Coni, della Figc, dell’Uefa o della Fifa” (art. 5, comma 1).
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