Mesola
16 Marzo 2019
Il 'leader' di Forza Italia sicuro di voler contrastare Padovani, ma Marchetti lo invita alla retromarcia: "La sua è autocandidatura, nè i civici nè il centrodestra riconoscono in lui la figura adatta. Andiamo a casa entrambi" Intanto Gatti: "In campo solo con squadra di qualità"

Elezioni, valzer mesolano. Tancini “candidato certo”, Marchetti: “Andiamo a fare i nonni”

di Redazione | 3 min

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Primo Marchetti, Luciano Tancini, Michele Gatti e Sergio Vassalli

di Giuseppe Malatesta

Mesola. Mancano poco più di due mesi alle elezioni amministrative che anche a Mesola rinnoveranno il consiglio comunale ed consegneranno eventualmente un secondo mandato consecutivo al sindaco uscente Gianni Padovani, l’unico finora ad aver ufficializzato la sua discesa in campo nel Comune deltizio.

Tutt’intorno a lui, esponente del Psi che guiderà nuovamente una lista civica, l’incertezza sembrava infatti dominare indisturbata tra gli esponenti di opposizione ed anche in ambiente extra consiliare. L’incertezza però lascia il posto ad una estrema sicurezza in casa di Luciano Tancini, forzista che dopo aver raccolto il 13 percento dei consensi nel 2014 (e dopo 5 anni come consigliere di minoranza) si dice più che pronto alla ricandidatura a sindaco. “Guiderò una lista civica di centrodestra, come Padovani guiderà una civica di centrosinistra. Ci sarò, la mia candidatura è sicura ma non mi esprimo per gli altri”.

Il riferimento è a Primo Marchetti, anche lui candidato nel 2014 (raccolse il 29%) e consigliere di opposizione uscente. Ma anche a Michele Gatti e Sergio Vassalli, i due ex consiglieri di maggioranza fuoriusciti lo scorso autunno dalla squadra di Padovani. “Non sono in grado di dire chi ci sarà, è presto per dirlo” precisa Tancini.

Basta rivolgere la domanda ai diretti interessati per scoprire che è davvero presto per palesare alleanze, ma anche che la candidatura di Tancini sarebbe poco digeribile.

“Non ci sono novità” risponde in prima battuta Marchetti, per poi aggiungere (appresa della possibilità di Tancini candidato) “se lui conferma io smentisco la sua autocandidatura, categoricamente. Non c’è nulla di condiviso con chi doveva esserlo, con il movimento civico che rappresento, che non riconosce certamente in Tancini la figura su cui puntare. Lo escludiamo a priori. Nessuno gli impedirà di candidarsi, si tratta di decisioni davvero opinabili ma comunque rispettabilissime. Ma credo sia il caso che Tancini smetta di autodefinirsi leader di Forza Italia e del centrodestra, anche considerato che le altre forze di centrodestra mi hanno interpellato rifiutando anche loro l’idea di Tancini a capo di una coalizione”.

Se non con Tancini da solo dunque?

“Se c’è una certezza in questo momento a Mesola è che io non parteciperò a nessuna competizione elettorale. Ma se c’è Tancini, a quel punto mi ricandido” ironizza. “Mi spiace perché il suo modo di fare non fa altro che creare ulteriore confusione e fomentare divisioni tra chi si oppone al centrosinistra. Ma andiamo a casa tutti e due, gli direi, andiamo a fare i nonni: abbiamo dato quel che dovevamo, noi con il freno a mano tirato e la retromarcia inserita in un momento in cui la politica viaggia ai duecento all’ora. Lasciamo spazio ai giovani, che segnale diamo altrimenti?”.

E parlando di giovani tornano in mente Gatti e Vassalli.

“Con loro c’è un rapporto di assoluto rispetto e, finora, anche di condivisione. Ma è presto per dire cosa succederà, non ci sono ancora stati incontri utili. Padovani? Non condivido le sue politiche ma resta un amico”.

Chiamando in causa la gioventù, è Gatti a commentare le ultime notizie, sorpreso e dubbioso per ora sul da farsi. “Ancora tutto da valutare. È escluso tornare verso Padovani, che in questi giorni sta cercando di tappare i buchi con nomi improbabili solo per candidarsi a tutti i costi, non certo per fare il meglio del paese. Noi siamo andati via convinti di dissentire dai loro piani e progetti. Tancini? Secondo me non ha niente ancora in mano, ma è un mio sentore. Quello che abbiamo a cuore io e Vassalli è la possibilità di fare il bene per Mesola e valorizzare le potenzialità del territorio: se ci sarà la possibilità di mettere insieme una squadra di qualità si potrà scendere in campo, diversamente non rincorreremo poltrone a tutti i costi”.

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