di Martin Miraglia

Passa senza scossoni — e senza dibattito, anche — la delibera di consiglio che modifica bilancio di previsione, Dup e piano triennale delle opere pubbliche dopo lo sblocco dei 18 milioni del bando periferie per Ferrara da parte del governo, che arriva dopo le dure contestazioni dei mesi scorsi da parte delle istituzioni locali.

“È la prima variazione del 2019”, ha spiegato l’assessore al bilancio Luca Vaccari, “dovuta in parte anche allo slittamento in avanti dell’assegnazione dei 18 milioni del piano periferie in sede di riesame da parte del nuovo governo. Siamo però rientrati nel primo gruppo di città che si sono viste riassegnare i fondi, per cui abbiamo riportato con una variazione al piano delle opere e al bilancio i lavori del piano periferie”.

“700mila euro”, ha aggiunto Vaccari, “erano già stati spesi nel 2018 ma verranno reintegrati a breve, il grosso dei quasi 18 milioni è spalmato tra il 2019 e il 2020 ma siamo pronti a far ripartire i lavori”.

Nel piano delle opere poi entrano alcuni nuovi interventi post-sisma approvati dalla Regione, sulle scuole di San Martino e su un palazzo a Marrara, mentre vengono anche anticipati alcuni lavori sui ponti “che mostrano necessità di rapido intervento” per 1 milione e 600mila euro, la metà dei quali su quello tra via Trenti e via Bonzagni, poi 400mila euro per il ponte su via Cascina in zona Spinazzino e altrettanti per altri interventi minori. Sul bilancio invece — oltre ai necessari aggiustamenti nella parte degli investimenti dovuti al già citato sblocco del bando periferie — vanno registrate modifiche nella parte corrente per reintegrare alcuni fondi per il personale dopo che le modifiche dell’ultimo minuto sulla possibilità di sfruttamento di ‘Quota 100’, comunque non sfruttabile fino ad agosto, hanno modificato le previsioni della vigilia sui pensionamenti.

La manovra trova il favore silenzioso di tutto il consiglio: a Vaccari non risponde nessuno e il provvedimento riceve 16 voti favorevoli dalla maggioranza, 6 voti contrari dal centrodestra e le tre astensioni dei Cinque Stelle.

Con una rara unanimità poi il consiglio approva anche la delibera, già passata in commissione, sull’avvio della gara per la nuova cittadella del commiato nei locali dell’ex Sant’Anna, e le due mozioni presentate dal consigliere Pd Bertolasi che chiedevano la valorizzazione della figura del cantautore ferrarese Alfio Finetti — da concretizzarsi essenzialmente con una via a lui intitolata — e le valutazioni necessarie alla creazione di un cimitero per animali nell’area dell’ex inceneritore di via Conchetta.

La mozione sul cimitero degli animali, che lascia ampio spazio alla giunta per decidere tra la gestione diretta, l’affidamento ai privati o le convenzioni con associazioni, dà l’incarico “agli uffici preposti per tutte le adozioni necessarie in materia urbanistica, di salute pubblica, di igiene veterinaria e di polizia mortuaria, prevedendo anche eventuali bandi ad evidenza pubblica per la futura gestione”. Apprezzamento è arrivato anche dai Cinque Stelle e dalla minoranza di centrodestra, con Balboni (FdI) che approfitta del momento per ricordare la sua mozione, ancora non discussa, per la creazione della figura del garante degli animali ricordando che “su questi temi non ci sono maggioranza e opposizione” e addirittura di Rendine che in conclusione di seduta si rammarica che “questa mozione l’abbia presentata Bertolasi. È scritta male, avrei voluto portarla io scritta meglio, ma la voterò”, annuncia. “Avvisate la protezione civile per i dissesti delle prossime ore”, ha ribattuto, con ironia, il presidente del consiglio comunale Calò.