Zappaterra con Dario Franceschini all’inaugurazione del Museo Delta Antico
Comacchio. I reperti conservati nel Museo del Delta devono restare a Comacchio. A chiederlo, con una risoluzione, è la consigliera del Partito democratico Marcella Zappaterra, ricordando come “il comitato scientifico che dal 2012 al 2016 ha sviluppato il progetto di allestimento del museo è stato costantemente coordinato dall’allora Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna e l’elenco dei reperti concordato con il direttore del Museo Nazionale di Ferrara, nei cui depositi erano custoditi i reperti destinati a Comacchio, fra i quali due crateri di rilevante valore: il cratere monumentale con scene della guerra di Troia e quello che ritrae Teseo che sconfigge il Minotauro, diventati il simbolo del Delta Antico”.
Ricalcando la ricostruzione dei fatti già resa nota dal sindaco Marco Fabbri, Zappaterra fa presente che nonostante tutto, “la Direzione del museo estense e il Polo museale regionale hanno deciso di non proseguire nel percorso, considerando le opere come un prestito temporaneo da restituire in tempi brevissimi: una decisione incomprensibile, perché la sottrazione di questi crateri imporrebbe di rivedere lo sviluppo narrativo del museo, di ristampare la guida, di aggiornare gli apparati didascalici e quelli multimediali e didattici, ma, soprattutto, priverebbe il museo dei suoi simboli a soli due anni dall’inaugurazione, cancellando tutto il lavoro fatto in questi anni e penalizzando così l’intero territorio”.
Da qui l’iniziativa di impegnare la Giunta regionale “ad attivarsi con il Ministero per i Beni e le attività culturali per favorirne la permanenza dei due vasi, al fine di preservare il legame tra la comunità di Comacchio e i simboli della sua millenaria cultura”.
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