di Simone Pesci

“Forme concentriche e morbide e diverso utilizzo delle tonalità di blu, per antonomasia colore di sicurezza e stabilità, di cui tutti necessitiamo. La circolarità, invece, come esigenza di un dialogo bidirezionale con i cittadini”.

Il candidato sindaco Giorgio Ferroni, nel quartiere generale della Galleria Cloister di corso Porta Reno – “sarà una delle nostre sedi per la campagna elettorale” -, come primo passo della lunghissima corsa allo Scalone municipale, inizia dal presentare il proprio logo, sotto il quale campeggia la dicitura “Scelgo Fe”.

Il simbolo, di fatto, anticipa persino il programma, che è ancora in fase di scrittura nelle sue sette macro-aree, ma che “entro fine febbraio sarà pronto”, puntualizza l’avvocato aspirante primo cittadino, il quale ribadisce una volta di più “che siamo aperti alle sollecitazioni, ma nel programma porteremo a termine solo le cose fattive”.

Nell’immediato, Ferroni, oltre a presentare il proprio staff, agirà incontrando “i vari mondi, le associazioni, i gruppi di quartiere ai quali andremo a spiegare cosa vogliamo fare per Ferrara”. Oltre a questo, si tenterà di fare breccia nell’elettorato rendendolo più consapevole, informando “su quali sono le competenze del Comune, anche in materia di sicurezza”.

Ed è proprio guardando ai recenti fatti accaduti al Gad, che l’avvocato svela in piccole dosi una parte del programma in ambito di sicurezza. “Non si può – sostiene riferendosi specificatamente alla zona Gad – parlare e intervenire solo in situazioni di emergenza, ma serve una progettualità a lungo termine. Una richiesta maggiore di militari può essere un passo, ma non può essere che una soluzione temporanea”.

Si potrebbero, invece, proporre di istituire “bandi per la riqualificazione, ad esempio dando contributi per spese come tinteggiatura o ristrutturazione degli immobili”, e pensare a delle “convenzioni con i proprietari per favorire la presenza degli studenti, garantendo da un lato affitti più bassi e dall’altro sgravi Imu”. Ma anche “implementare le zone sportive con parchetti all’aperto, perché lo sport è uno degli immediati strumenti di inclusione”.

Per ora ci si limita a questo, per il programma completo ripassare fra un paio di settimane. Anche se poi Ferroni torna a guardare il logo, e se la cava con una battuta: “Sono tifosissimo della Spal, quindi l’azzurro dovevo per forza metterlo da qualche parte”.