Politica
20 Febbraio 2019
Il leader leghista del centrodestra: “Dovevano scegliere il candidato o escluderne altri?”

Alan Fabbri e lo strano sondaggio del Pd

di Redazione | 3 min

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Un sondaggio per il quale il Partito democratico non poteva scegliere giorno peggiore per farne uscire i risultati. Nei giorni in cui la Gad è stata paragonata a una banlieu parigina, spunta il nome dell’assessore alla sicurezza come candidato preferibile per la corsa a sindaco di Ferrara.

I dati del sondaggio – commissionato dal Pd all’istituto demoscopico Demetra e purtroppo volontariamente taciuti a Estense.com dai dem – vedono Aldo Modonesi aggiudicarsi una forbice di preferenze dal 27 al 30%. Accanto al suo nome il sondaggio – che ha raccolto le preferenze di 600 ferraresi – aveva posto quello di Marcella Zappaterra, che si avvicina alle stesse percentuali.

Mancano però i dati dei singoli partiti, che non sono stati comunicati a nessun organo di stampa. Lo stesso vale per le proiezioni in caso di ballottaggio.

Nell’ambito delle liste civiche invece l’altro assessore della giunta Tagliani, Roberta Fusari, raccoglie il 5-8%, seguita da Giorgio Ferroni e Piero Giubelli, entrambi con un 3-5%. Stesso valore per Alberto Bova, indicato come possibile candidato per Italia in Comune.

Il M5S, con candidata ipotetica Ilaria Morghen, è fermo all’8-11%, mentre la parte del leone la fa la Lega, che raccoglie gran parte dell’elettorato di centrodestra (manca però il dato numerico preciso). Alan Fabbri da solo come candidato dovrebbe raccogliere più consensi della coalizione che lo sostiene.

Coalizione che ha come perno principale la Lega, attorno al 40-43%.

Mancano i dati relativi alle liste di destra Gol e Ferrara Libera, che potrebbero dare quelle percentuali che mancano a Fabbri per vincere al primo turno.

Per la segretaria comunale del Pd Ilaria Baraldi invece “i dati segnalano che il Pd è assolutamente in partita: se la può giocare e se la giocherà”. Quanto al possibile candidato Modonesi, Baraldi la ritiene ”la possibile candidatura forte, ma il sondaggio è uno strumento per fare valutazioni al nostro interno, non per annunciare il nome del candidato, che verrà deciso – assicura – nelle prossime settimane nelle sedi opportune”. Non si capisce però allora come mai accanto al nome di Modonesi sia stato inserito quello di Zappaterra, consigliera regionale che mai ha espresso intenzioni di candidatura.

Tralasciando questa altra stranezza, sono due i dati su cui la segretaria dem vuole porre l’accento: non tanto Fabbri che viaggia sulla forbice del 40-43%, quanto il “crollo importante dei 5 Stelle” e la necessità di “allargare il più possibile il campo del centrosinistra: la novità, se così la si vuole chiamare, emersa dal sondaggio, infatti, è che ha certificato che il centrosinistra non va da nessuna parte senza il Pd”.

Non se ne cura troppo Fabbri, che ammette che “il nostro dato è alto e ovviamente ci fa piacere, ma la sfida è tutt’altro che scontata”. Il candidato in pectore del centrodestra non vuole entrare “nel merito delle questioni interne al Pd per la scelta del suo candidato, ma non capisco l’utilità di un sondaggio di questo tipo: il Pd doveva scegliere il suo candidato oppure tacitare gli altri possibili sfidanti di Modonesi?”.

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