Al Maf la quarta edizione del Festival “Bimbi & Burattini”
Ritorna al Maf di San Bartolomeo in Bosco il Festival "Bimbi & Burattini", il tradizionale appuntamento riservato al mondo delle "teste di legno"'
Ritorna al Maf di San Bartolomeo in Bosco il Festival "Bimbi & Burattini", il tradizionale appuntamento riservato al mondo delle "teste di legno"'
Dopo numerose ristampe, il saggio di Claudio Cazzola sul mondo omerico torna in versione ebook, disponibile su tutte le principali piattaforme
Ultimo appuntamento di ApertaMente, giovedì 15 maggio 2025, dalle ore 9.10 alle ore 11.00, presso la Sala Einaudi dell’Istituto
Ripensare la tradizione comunista partendo dall’esperienza di dieci anni di impegno di Gian Andrea Franchi e dell'associazione Linea d'Ombra con i migranti della "Rotta Balcanica". È quello che si propone di fare il libro "Per un comunismo della cura", scritto dallo stesso Franchi, che verrà presentato alla Biblioteca Popolare Giardino mercoledì 14 maggio alle ore 18
Avrà per tema "Biblioteche in rete: connessioni, cultura, innovazione" la tavola rotonda che il 14 maggio sarà ospitata dalla biblioteca Ariostea nell'ambito del Festival della Progettazione Europea
Il modello del Giardino che non c’è (foto di Marco Caselli Nirmal)
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (via Piangipane 81) è aperto per tutto il weekend dalle 10 alle 18 e propone ai visitatori una ricca offerta culturale.
Innanzitutto lo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, a cura di Giovanni Carrada (tra gli autori di “Superquark”) e Simonetta Della Seta (direttore del Meis): duemiladuecento anni di storia e di cultura italiana in ventiquattro minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei.
L’installazione introduce al percorso espositivo “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, che racconta come l’ebraismo italiano si è formato e sviluppato dall’età romana al Medioevo, e come ha costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora.
Attraverso i contributi video di alcuni esperti, oggetti preziosi e rari, pause immersive, inserti multimediali, ricostruzioni (il Tempio di Gerusalemme, l’Arco di Tito, le catacombe ebraiche, le sinagoghe di Ostia e Bova Marina), suoni e musiche, l’allestimento individua le aree di origine e dispersione del popolo ebraico, e ripercorre le rotte dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale. Documenta la permanenza a Roma e nel sud, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’ebraismo nell’Italia meridionale del Medioevo, prima della sua espulsione, e poi il precisarsi di una cultura ebraica italiana in tutto il Paese.
Prosegue la mostra “Il Giardino che non c’è” di Dani Karavan, ispirata dal “Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani (che sotto il regime fascista fu detenuto proprio nel carcere poi trasformato in Meis) e dall’omonimo film di Vittorio De Sica. Accanto al modello del giardino e a diversi materiali dell’installazione pensata da Karavan per la città di Ferrara, il manoscritto originale del romanzo di Bassani e un itinerario tra alcuni degli oltre cinquanta lavori site specific firmati dallo scultore israeliano in giro per il mondo: il memoriale sui Sinti e i Rom a Berlino, la camminata sui diritti umani a Norimberga, l’omaggio a Walter Benjamin a Portbou e il monumento al deserto nel Negev.
“Il Giardino che non c’è” è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Ferrara, con il sostegno di Bassani 1916-2016 – Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani, Coop Alleanza 3.0, Fer, Centro Studi Bassaniani e Fondazione Giorgio Bassani.
Nel bookshop del museo è, inoltre, possibile assistere alla proiezione di “Eravamo italiani”. In 50 minuti, il docufilm di Ruggero Gabbai (autori Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto) raccoglie le testimonianze di quei sopravvissuti italiani alla Shoah che, dopo la morte di Primo Levi, iniziarono a parlare all’interno del progetto dell’Archivio della Memoria della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.
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