Vigarano
30 Novembre 2018
Presentato da Di Più per Vigarano per un "tagliando" della 194 "disattesa". Zanella: "Grande risultato politico", ma per il sindaco "è tema di etica oltre i partiti, col confronto vincono i cittadini"

Vigarano, salta il voto sull’odg anti-aborto. La destra: “Sinistra pronta a discutere”, Paron: “Discussione apartitica”

di Redazione | 4 min

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Vigarano Mainarda. “Credo sia un grande risultato politico”. Mauro Zanella, capogruppo di Di Più per Vigarano, gongola il giorno dopo il consiglio comunale di martedì che ha visto il rinvio a un altra data — e quindi non la bocciatura, potenzialmente molto alla portata, di un documento presentato dalla minoranza — di un’ordine del giorno sulla legge 194 (quella che regola le interruzioni volontarie di gravidanza) che ne chiedeva un “tagliando” perché “una legge nata per contrastare l’aborto clandestino è finita per diventare un metodo anticoncezionale”.

Non solo. L’odg, molto simile a quello già presentato dalle destre a Verona, Ferrara e Roma ma “riadattato” per la situazione particolare vigaranese — ovvero quella di un piccolo Comune senza strutture sanitarie dedicate allo scopo e quindi senza un vero ‘mordente’ che non sia puramente politico —, partendo dalla considerazione che “la legge resta in larga parte disattesa in quanto purtoppo l’informazione sulle alternative all’aborto non è sufficiente” e che “le altre possibili soluzioni come l’adozione in anonimato, gli aiuti economici e l’assistenza psicologica rimangono inattuate” chiedeva alla giunta di impegnarsi per inserire “nello statuto un articolo che richiami il rispetto alla vita umana”, “ad essere attenti (…) alla nascita di associazioni e progetti sul territorio comunale che operino nell’ambito dell’aiuto alle gravidanze difficili e siano di supporto alle donne che vivono situazioni di difficoltà e di disagio sociale”, a “farsi promotori presso la Regione di un progetto ad hoc che sia diretto all’aiuto delle donne in gravidanza in difficoltà” e infine a “proclamare Vigarano ‘città che tutela gli indifesi'”.

Un ordine del giorno che secondo lo stesso Zanella, contattato da estense.com, nega essere contro l’aborto in generale anche sottoforma di framing dell’argomento: “Nessuno vuole vietare l’aborto”, spiega, e nega che questo sia l’avvio di una campagna volta a riportare il tema sulla scena pubblica per cambiarne la percezione e solo successivamente la legislazione. “Non è così, non ci sarà mai la volontà di togliere la libertà di abortire, posso garantirlo”. Però “ragionando sulla 194 non si può che chiederne la sua applicazione totale, ci sono stati quarant’anni di ipocrisia e c’è paura di affrontare questo discorso ed è un problema interno alla sinistra, ma dice cose ben chiare: tutte le parti della legge che dovevano permettere la tutela della donna non sono state applicate e questo aspetto deve cadere”.

La legge, secondo Zanella, prevede che “il servizio pubblico stesso doveva istituire figure a supporto della donna, con i consultori che non si avvalgono di persone formate adeguatamente”, e “intendeva legalizzare l’aborto in casi particolari come la violenza sessuale, l’incesto e gravi malformazioni del nascituro o in caso di serio pericolo per la salute della donna”, mentre invece nella realtà “tutto questo ha condotto all’aumento dell’Ivg come strumento contraccettivo e non ha debellato l’aborto clandestino, tanto che durante un question time alla Camera nel 2017 l’allora ministro Lorenzin stimo tra i 12mila e 15mila casi ipotizzati tra le donne straniere, mentre gli aborti legali dal 1978 sono circa sei milioni e la diffusione della RU486 rende più difficile un approccio di aiuto reale per la donna incinta lasciandola sola in un momento particolarmente critico”.

Tutte considerazioni che hanno scatenato un dibattito importante in consiglio al termine del quale però non è seguito un voto: “La maggioranza non ha bocciato il documento, mi ha chiesto di rinviare la disucussione ad altro consiglio. È un grande risultato: un’amministrazione di sinistra che sembra disponibile a trattare un tema, per loro, così spinoso”.

Il sindaco di Vigarano, Barbara Paron, infine, concede anche la vittoria politica di Zanella, seppure questa vada intestata “a tutti i cittadini”. “L’odg così come presentato aveva aspetti che non potevano essere condivisibili”, spiega, “era quasi immodificato rispetto agli altri odg presentati negli altri consigli e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna venivano chiesti progetti ad hoc che però già esistono tanto che i consultori hanno già la mission di ridurre le azioni che possono portare alle interruzioni di gravidanza e i dati statistici ci parlano di una riduzione del 33% degli aborti”. Del dibattito, però, dice di averne “apprezzato il valore”. “Quando la parte politica avversa porta un’odg votato a una riflessione profonda sulla società, che ben venga. Zanella si è detto disponibile a un confronto profondo su questi temi quindi la vittoria sarà anche sua, ma lo è della politica in generale perché è così che si fa. Così com’era strutturato questo documento non si poteva votare, ma si poteva discutere ed entrambe le parti si sono impegnate a farlo: questo è un tema di etica e di coscienza che va oltre all’appartenenza partitica. Ad aver vinto sono i cittadini”, è il suo commento.

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