Fiscaglia
21 Novembre 2018
Fiorentini e Minarelli di larghe vedute: "Il coraggioso progetto di Fiscaglia e Ostellato potrà ampliarsi"

Argenta e Portomaggiore sognano una fusione del distretto sud-est

di Redazione | 3 min

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Antonio Fiorentini e Nicola Minarelli

La fusione tra Ostellato e Fiscaglia potrebbe andare ben oltre gli attuali confini e aprire una futura ‘integrazione’ con Argenta e Portomaggiore, se non addirittura un accorpamento dell’intero distretto sud-est.

È il futuro immaginato da Antonio Fiorentini e Nicola Minarelli, rispettivamente sindaci di Argenta e Portomaggiore, che non solo approvano la fusione per la quale si andrà a votare il 2 dicembre ma, anzi, rivelano che “avremmo potuto addirittura pensare a una maggiore e più coraggiosa ‘integrazione’ tra Argenta, Portomaggiore e Ostellato”.

I primi cittadini credono sempre di più in questo progetto istituzionale che “potrà ampliarsi e andare ben oltre gli attuali confini, perché no, in un futuro verso l’intero distretto sud-est” confidano Fiorentini e Minarelli, convinti che “la strada sia quella giusta” e di larghe vedute: “La coraggiosa scelta di Fiscaglia e Ostellato va guardata con rispetto e stima verso amministratori che pensano a dove saranno le loro comunità nei prossimi 10-20 anni e per farlo sono usciti dalla comoda e rassicurante ombra dei propri campanili”.

“I Comuni devono guardare oltre i propri orizzonti: è una necessità – ribadiscono i sindaci di Argenta e Portomaggiore -. I processi di riorganizzazione istituzionale non sono più procedimenti d’avanguardia, ma strategie adeguate per chi ha la consapevolezza che i piccoli e medi Comuni faticheranno, se soli, anche solo ad amministrare l’ordinario”.

Per il territorio ferrarese “questa consapevolezza è ancora più significativa – assicurano -, e non è un caso che il riordino istituzionale sia qui un tema trasversale sia alle organizzazioni sindacali e datoriali, che ai partiti. Nessuno di essi si pronuncia infatti ‘contro’ a prescindere, semmai vorrebbe qualcosa di diverso, spesso più ardito. È chiaro che sia consapevolezza di tutti che così non si vada da nessuna parte. Certo oggi amministrare bene l’ordinario è un valore e mai deve esser dato per scontato, ma è necessario lavorare per qualcosa di più e adoperarsi per qualcosa di meglio”.

La provincia di Ferrara e la parte del distretto Sud-Est “ha anche ‘debolezze’ maggiori di tanti altri territori – riportano Fiorentini e Minarelli -. Una su tutte, solitamente non discussa con la dovuta consapevolezza: il calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione (segnali di una qualità della vita che migliora sensibilmente, ma anche tendenze che genereranno a breve combinazioni ‘pesanti’ che dovremo affrontare)”.

“La nostra esperienza, che in quest’occasione vorremmo fuori dai partiti proprio per sottolinearne la trasversalità – puntualizzano entrambi i sindaci – ci porta a dire che il fermento attorno a unioni e fusioni sia un bene, in particolare laddove grazie a queste si possano creare comunità sopra i 15.000 abitanti. Essere ‘grandi’, infatti, permette di dedicarsi a quelle strategie che oggi possono contraddistinguere un territorio, in particolare riguardo alla capacità di reperire risorse. E’ essenziale, distintivo, strategico”.

“È impegnativo, ma necessario, spiegare che le risorse comunali non bastano più per mantenere gli standard di qualità della vita e della sicurezza che giustamente pretendiamo. Per capirci: mettere a norma una scuola può diventare l’unico investimento che una piccola amministrazione può permettersi in una legislatura! Come fare se di scuole ce ne sono due?”.

“Fare parte di un’unione o procedere a una fusione può aiutare sia per i contributi erogati appositamente per favorire questi processi, che sono corposi, ma anche aiutare l’ente nel trovare risorse esterne (cosa non banale e che richiede strutture adatte e robuste)” chiosano Fiorentini e Minarelli, convinto che “la nostra esperienza, l’Unione Valli e Delizie, sia, anche se con alti e bassi, positiva”.

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