Vigarano
15 Novembre 2018

Paron: “Parlare di Europa significa rimboccarsi le maniche”

di Redazione | 3 min

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Carissimo direttore,
ho letto le critiche nei miei confronti del consigliere Fortini su Estense.com e purtroppo però, anche stavolta, non capisco a cosa si riferisca o cosa voglia intendere con il suo monito.

Parlare di Europa non è un volare alto, lontano dalla vita di tutti i giorni, ma significa proprio aver voglia di rimboccarsi le maniche, per costruire progetti e partecipare ai bandi europei com’è stato fatto a Vigarano, con successo, per nuove idee legate alla scuola e alla formazione, ma anche alla ricostruzione di ponti, scuole, edifici pubblici.

Fortini ricorderà quanto lavoro è servito per ottenere le  risorse europee destinate alla ricostruzione post sisma  2012, che sono state utilizzate e rendicontate in tempo, altrimenti avrebbero dovuto essere restituite. Sono tantissimi i settori in cui si lavora grazie all’utilizzo dei fondi europei, che concorrono alla realizzazione di molti degli interventi di cui scrive Fortini.

Quindi dove starebbe la contraddizione tra il mio lavoro quotidiano e la necessità di mantenere queste opportunità nell’interesse di un futuro per i nostri figli?

Se è vero che serve tanto lavoro, fisico e politico, al quale non mi sono mai sottratta, e che questo lavoro c’entra eccome con la nostra quotidianità legata all’appartenenza  alla Comunità Europea, allora Fortini ritiene sufficiente spronare il mio impegno, o è disposto finalmente a lavorare con me per mantenere questi diritti acquisiti?

Garantire il futuro dell’Italia all’interno di quella Comunità di Stati che, pur con tanti limiti, ha garantito pace e progresso, non è un lavoro scollegato con l’amministrazione di un Comune e della Provincia.  È proprio chi lavora in questi contesti che sa quanto il sistema sia integrato ed è per questo che ho chiesto e continuerò a chiedere aiuto ai cittadini perché,  insieme con noi amministratori, concorrano a non distruggere ciò che di positivo l’appartenenza  all’Europa ha garantito e ci diano la possibilità, con il loro voto, di realizzare quel necessario cambiamento che trasformi l’Europa in un’opportunità nella mani dei cittadini e non dei capi di Stato, spinti più da un interesse elettorale  che collettivo,  superando i limiti che tuttora pesano effettivamente sull’Ue.

Spero che la sua risposta sia “Sì” per invitare il consigliere Fortini a collaborare fattivamente, non soltanto a scrivere articoli per i giornali.

L’amico Desiderà, invece, mi è sempre più simpatico. Si diverte a punzecchiarmi fin dai tempi antecedenti il mio impegno politico, tanto che nel 2011 proprio su questa testata, mi chiamava “la Sindachina”.

Oggi deve fare i conti con quella piccola donna che non ha mai chiesto niente alla politica e che quando c’è da lavorare molto, e gratis, non si tira indietro, indifferente di fronte a chi giudica senza nemmeno conoscere la realtà dei fatti. Desiderà invece conosce bene sia la realtà dei fatti che la sottoscritta, e sarebbe ora che cominciasse a rispettarle entrambe.

Un’ultima cosa, giusto per la precisione, consigliere Fortini: le assicuro che non farò mancare l’impegno per strade e scuole, ma per quanto riguarda Cispadana e Idrovia è il caso di ricordare che da anni sono competenze istituzionali trasferite alla Regione, sulle quali la Provincia può poco o nulla.

Barbara Paron

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