Argenta. Cordoglio e commozione ieri (sabato 10 novembre) a Santa Maria Codifiume per il funerale di Daniele Rossano Bortolazzi, l’uomo di 59 anni travolto e trascinato da un’auto con al volante un suo compaesano di 88 anni.

Erano in molti a dare l’ultimo saluto allo sfortunato ciclista, che la sera del 30 ottobre scorso, intorno alle 22, tornava a casa, in via Canne, dopo aver lasciato il bar che era solito frequentare. Ma un tragico destino se l’è portato via per sempre dall’affetto dei suoi cari, in particolare dei tre figli (due maschi ed una femmina) accomunati dal dolore.

La vittima di questo drammatico sinistro viveva solo da almeno 20 anni. Da quando cioè si era separato dalla moglie. Prima di allora con la famiglia gestiva un bagno-bar ristorante al mare, al lido di Fosso Ghiaia, in provincia di Ravenna. Ancora da accertare l’esatta dinamica del sinistro, tanto che non si esclude la possibilità che Bortolazzi sia stato colto da un malore prima ancora di cadere a terra ed essere investito. Questo lo potrà chiarire solo l’esito dell’autopsia.

L’88enne che lo ha travolo non si sarebbe fermato a prestare soccorso in quanto, come lui stesso avrebbe asserito agli inquirenti, non si sarebbe accordo dell’accaduto, pensando invece di aver colpito un animale.

In paese Bortolazzi è ricordato come persona schiva, fuori dagli schemi. “Conoscevo bene Daniele – ha detto don Andrea, impartendo la benedizione della salma poi tumulata nel cimitero locale – veniva spesso in chiesa, a pregare con quel suo modo di fare umile, riservato, modesto. Tocca a noi ora pregare per la sua anima”.