Jolanda
25 Ottobre 2018
Approvato in consiglio comunale il piano di rientro, opposizione compatta sul voto contrario

Via al riequilibrio finanziario di Jolanda, 2,8 milioni da recuperare entro 15 anni

di Redazione | 2 min

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Jolanda di Savoia. Predissesto si annunciava e predissesto sarà per il Comune di Jolanda di Savoia, che in un atteso consiglio comunale serale ha visto ai voti il piano di riequilibrio pluriennale che da qui al 2032 predispone il rientro di debiti, disavanzi e squilibri di bilancio dell’ente non gestibili tramite misure ordinarie.

La scelta quasi obbligata di ricorrere a quella che è una sorta di ultima spiaggia per raddrizzare la pesante situazione era stata avanzata a giugno scorso, in tempi di burrasca che in realtà durano dal 2013, periodo in cui si accertò una prima violazione del patto di stabilità, ripetuto poi nel 2015, quando ad appesantire il tutto arrivò l’accertamento di un disavanzo di quasi mezzo milione.

Il piano, approvato mercoledì sera dalla maggioranza con il voto contrario dei quattro consiglieri di opposizione, consentirà quantomeno sulla carta di evitare il temuto dissesto, rientrando di 2,8 milioni di euro. Una cifra importante che include 2,3 milioni di disavanzo accertato nel rendiconto 2017 e mezzo milione di disavanzo presunto per il 2018, dichiarato nella recente relazione firmata dalla nuova responsabile del servizio finanziario Cristiana Zandonini.

L’intervento di quest’ultima, promosso dal revisore dei conti Grazia Zeppa – che rileva inoltre come “nel corso dell’esercizio 2018 l’Ente ha finalmente preso consapevolezza della situazione di grave difficoltà finanziaria e organizzativa” –  ha permesso di attivare, a partire da settembre, una riorganizzazione dei servizi governata da tagli e risparmi.

Alcuni esempi sono la risoluzione anticipata del contratto in essere per la gestione di asilo nido e scuola dell’infanzia comunali (che prevedeva un costo annuo di 230 mila euro), la sospensione del servizio di pre-scuola ad inizio anno scolastico (e il mantenimento del dopo scuola a fronte di un aumento delle tariffe), la riorganizzazione bibliotecaria per evitare il ricorso ad appalti esterni, la riduzione dei fondi per la retribuzione accessoria del personale, l’attivazione del servizio prepagato per servizi scolastici e sportivi (da novembre).

E se i debiti fuori bilancio riportati nel biennio 2016-2018 arrivano a 472 mila euro, significativa è l’evidenza del “costante ricorso alle anticipazioni di tesoreria” dell’ente, sottolineato dalla responsabile finanziaria. Tra le raccomandazioni del revisore dei conti anche quella di procedere alla vendita delle azioni libere della partecipata Hera, che permetteranno di incassare circa 200 mila euro.

Il piano di riequilibrio chiede di ‘stringere la cinghia’ e, già sul breve periodo, un’attenta revisione e razionalizzazione della spesa, il recupero delle entrate e un generale miglioramento della gestione e riorganizzazione dell’Ente, oltre alla riduzione dei debiti contratti.

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