Mesola
9 Ottobre 2018
Terzo meeting per valorizzare il patrimonio culturale immateriale. Protagoniste le delegazioni di Argenta e Mesola

Gal 2000, in Croazia con gli ecomusei del Delta

di Redazione | 3 min

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Come conservare e far conoscere la storia e l’identità dei nostri luoghi? Come raccontarla e spiegarla ai turisti? E come coinvolgere anche attivamente le giovani generazioni,  futuro di questi territori?

Di questi temi e di tanto altro si è parlato al terzo meeting del progetto, finanziato dal programma Central Europe, che si è tenuto il 3 e 4 ottobre a Rovigno e a Mošćenička Draga, in Croazia.

Identificare le modalità e gli interventi per la conservazione e valorizzazione del patrimonio immateriale culturale del territorio è l’obiettivo del progetto Culturecovery, che vede la partecipazione di nove partner dei paesi dell’Europa centrale: oltre all’Italia rappresentata dal capofila Comune di Cervia e Delta 2000, sono presenti partners provenienti da Austria, Slovenia, Ungheria e Polonia.

Insieme al meeting di progetto, è stato realizzato anche uno study visit alla scoperta delle buone prassi messe in campo dai partner croati. 

La delegazione di Delta 2000 era composta da Mauro Conficoni, destination manager e consigliere delegato Delta 2000,  Marzia Cavazzini, project manager, Andrea Succi, esperto in marketing territoriale e turismo esperienziale, insieme ad una delegazione di stakeholders in rappresentanza degli ecomusei del Delta del Po: Francesca Gambetti per l’Ecomuseo di Argenta e Lidiana Straforini per l’Ecomuseo del cervo e del bosco della Mesola.

I rappresentanti degli ecomusei, che sono i soggetti che si sono dati il compito di conservare e far conoscere il patrimonio dei territori, sottolineano come diversi siano stati gli spunti che hanno potuto portare a casa e valutare come poterli applicare al loro contesto. Nei territori visitati in Croazia è infatti apparso chiaro come la possibilità di proporre la storia e la cultura di un territorio in maniera efficace debba essere necessariamente coinvolgente per il turista visitatore.

La possibilità di coniugare gli antichi saperi, le tradizioni di un tempo con le proposte ed offerte gastronomiche tradizionali, in un connubio che permette di entrare nella storia del territorio gustandola con tutti i sensi, non solo con gli occhi, ma anche con le orecchie, con il tatto, con il gusto, con gli occhi e di portarsene poi a casa un pezzetto, se non fosse altro che attraverso una piccola riproduzione di una storia parte della batana tradizionale, rappresenta quel quid in più che può favorire un maggiore interesse nel visitatore.

La strutturazione anche per piccoli ecomusei come quello dell’Ecomuseo di Batana o quello del Centro interpretativo dedicato alla pesca e al patrimonio marittimo di Mošćenička Draga, che uniscono esposizioni classiche con strumenti multimediali innovativi basati sull’interazione e l’azione del visitatore, unitamente all’organizzazione periodica di eventi connessi, favorisce curiosità e appeal per i visitatori. 

Nel territorio locale, il Gal 2000 ha coinvolto nel progetto tre ecomusei del Delta del Po: Ecomuseo di Argenta, Ecomuseo delle Erbe Palustri di Bagnacavallo e Ecomuseo del cervo e del bosco della Mesola.

I successivi step del progetto Culturecovery, prevedono la realizzazione di workshops e attività formative mirate ai gestori degli ecomusei, ma anche il coinvolgimento delle scuole del territorio del Delta attraverso un progetto congiunto che vuole stimolare la partecipazione e la conoscenza dell’inestimabile patrimonio immateriale di cui ogni territorio dispone attraverso l’uso delle nuove tecnologie, ovvero quegli strumenti diventati ormai il pane quotidiano dei nativi digitali.  

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