Politica
25 Settembre 2018
Ok per le attività medio-grandi all'espansione una tantum. Durante la discussione un consigliere arriva a tagliarsi le unghie, Baraldi: "Una cosa del genere dovevo ancora immaginarla"

Ampliamento dei centri commerciali, la delibera passa tra gli scetticismi

di Redazione | 4 min

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È stato un consiglio comunale che ha compassato una serie di provvedimenti perlopiù tecnici quello che si è riunito per oltre quattro ore lunedì pomeriggio e che ha visto in via principale le opposizioni offrire vedute alternative rispetto a quelle dell’amministrazione sugli ampliamenti una tantum delle strutture di vendita.

Il consiglio si è aperto come di consueto con i question time, a partire da quello sulle sanzioni per il mancato pagamento della tassa per il passo carraio proposto da Facchini — “Non si può più pagare con addebito diretto su conto corrente e sono state inviate le comunicazioni, anche se alcuni lamentano come queste non siano mai arrivate e quindi vedremo come operare sull’importo delle sanzioni”, spiega l’assessore Serra — e quello sui corsi di primo soccorso pediatrici per i lavoratori delle scuole comunali del consigliere Bova— “Non abbiamo corsi Blsd (quelli che includono l’uso del defibrillatore, ndr) perché non abbiamo palestre dove questi sono obbligatori. I lavoratori però sono formati, non garantisco per tutti perché ci sono nuovi ingressi ma in tal caso verranno formati al prossimo ciclo di corsi”, annuncia questa volta l’assessore Corazzari.

Aldo Modonesi poi interviene, in risposta a un question time di Alessandro Balboni, sulla questione degli autobus gratuiti agli studenti delle terze medie spiegando come non si tratti in realtà di un errore la mancata estensione dell’iniziativa ai ripetenti o a coloro che hanno fatto la primina: “I dati sulla carriera scolastica sono degli istituti scolastici e protetti da privacy, ed ecco perché l’erogazione è stata limitata ai soli nati nel 2005 da parte di Tper”, è la spiegazione offerta dall’assessore.

Il ‘grosso’ del consiglio si sviluppa poi su una sola delibera, quella sull'”individuazione di nuovi criteri e procedure finalizzati a consentire fisiologici ampliamenti una tantum per tutte le medio-grandi strutture di vendita commerciali esistenti e funzionali” fino ad un massimo del 20 percento della superficie di vendita. Ovvero, in parole povere, consentire alle attuali attività commerciali fino a 2500 metri quadri di superficie di vendita, di potersi espandere una sola volta, al fine di completare un adeguamento, fino ad un massimo del 20%, senza altri iter particolari oltre alla dimostrazione della sostenibilità ambientale e il reperimento delle dotazioni territoriali.

“Quel 20% in più è praticamente una ristrutturazione”, spiega l’assessore all’urbanistica Roberta Fusari secondo la quale poi la stessa autorizzazione era stata concessa già a un altra struttura commerciale che poi si era fatta carico della riqualificazione dell’area circostante e dell’ampliamento dei parcheggi.

Le opposizioni rimangono scettiche, più che critiche. Le loro remore — avanzate da Bazzocchi, Fornasini, Anselmi, Balboni e Rendine — si possono riassumere nel timore che un provvedimento del genere si possa trasformare in un favore alla grande distribuzione organizzata a scapito delle piccole attività di artigianato locale in un territorio dove già le superfici commerciali rappresentano la terza estensione in Emilia-Romagna senza che però la provincia sia la terza per popolazione e che siano molto più redditizie rispetto ad altri territori ubicati sempre nel nord-est.

La discussione è molto tecnica, poco prona anche alla passionalità e si allunga per circa tre ore alla fine delle quali la maggioranza vota a favore del provvedimento al quale viene allegata una risoluzione che chiede uno stop alla creazione di nuove attività commerciali che invece viene votata in modo bipartisan.

In tutto questo però si crea il ‘caso’, con il capogruppo della Lega Giovanni Cavicchi che — evidentemente non colto dall’eccitazione della discussione — arriva a tagliarsi le unghie nell’aula del consiglio durante il dibattito provocando anche la reazione della segretaria del Pd Ilaria Baraldi, spettatrice dell’assise, a sfogarsi su Facebook: “Una cosa del genere non dovevo ancora vederla, dovevo ancora immaginarla”.

Infine, l’assise ha poi approvato a maggioranza il bilancio consolidato del 2017 presentato dall’assessore al bilancio Luca Vaccari, il rinnovo della convenzione tra il Comune e Cup2000 e, soprattutto, lo schema di fusione tra la stessa Cup2000 e Lepida che vedrà queste società racchiuse sotto il ‘tetto’ di Lepida che all’uopo si trasformerà in società consortile per azioni dall’attuale Spa.

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