Riva del Po
18 Settembre 2018
Felisatti: "Operazione contorta della sinistra per ottenere denaro". Grandi e Leonardi: "È la meno conveniente"

Ro-Berra, Lega e Interesse Comune: “Votate no, è una fusione improvvisata”

di Redazione | 4 min

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Una “fusione improvvisata” che “sa tanto di attacco alla diligenza” solo per “attingere qualche soldo perché incapaci di gestire la cosa pubblica”. È il pensiero di Fabio Felisatti, referente Lega di Berra e Ro, sulla fusione tra questi due Comuni per la quale si andrà a referendum il 7 ottobre.

“Da oltre cinquant’anni questa sinistra, che ora per i Comuni di Ro e Berra è così ovviamente e fortemente motivata per il sì, ci vuole prendere in giro – attacca il leghista -. Il sì non ha progetti; non ha razionalità nella fusione dei servizi, visto che ormai tutti i servizi di Ro e Berra sono stati demandati all’Unione di Copparo; – non ha nessun rispetto per chi anziano dovrà spostarsi tantissimo per raggiungere la municipalità; non gli interessa il disagio e le eventuali spese che dovranno sostenere i cittadini per cambiare tutti i documenti personali senza contare l’impatto sul piano ‘catastale’ delle proprietà di case ed immobili”.

“Tutto questo per la sinistra sembrava una passeggiata farlo ‘digerire’ ai cittadini perché usando lo specchietto delle allodole del facile denaro avrebbero portato a casa il sì garantendosi così la gestione amministrativa per le prossime elezioni – attacca ancora Felisatti -. In questa opera a Berra, tengono l’appoggio di coloro che per anni hanno usato impropriamente la nostra bandiera e che ora non fanno più parte della Lega” punta il dito il referente del Carroccio contro Stefano Bigoni che si è schierato per il sì.

“La fusione tra Ro e Berra è la meno opportuna su molti punti di vista – prosegue Fabio Felisatti – sui quali avremo modi di approfondire in un prossimo incontro pubblico, senza contare che il ‘contributo regionale’ non è a scadenza, come vuole farvi credere la sinistra. Nel frattempo fatevi alcune domande: perché la sinistra vuole così fortemente questa fusione? Perché ha così bisogno di denaro quando per anni ha gestito lei il territorio? Visto che è così brava dovremmo essere diventati ormai ricchi! Se vince il no che fine farà questa sinistra? Perché i cittadini di Ro e Berra dovrebbero firmare una cambiale in bianco, votando un sì che garantisce solo denaro agli amministratori e non ai cittadini stessi?”.

“Votate no alla fusione – ribadisce il leghista – evitando così di firmare una cambiale in bianco in un matrimonio, Ro e Berra, senza poi divorzio ostacolando così l’operazione ‘contorta’ di questa sinistra che ci ha ridotto ormai all’osso”.

Anche Interesse Comune dice “no a questa fusione, no a questi amministratori”, ribadendo la “propria contrarietà a questa scelta sbagliata” perché “l’idea di ridurre il numero delle amministrazioni locali da tempo cavallo di battaglia dei protagonisti politici che gestiscono gran parte del territorio ferrarese, è ormai l’ultima occasione per mantenere ancora nelle proprie mani la gestione della cosa pubblica. Sperando nella scarsa partecipazione popolare e sicuri che quella parte di elettorato che deve dire sempre di si ai padroni del vapore sia maggioranza alle urne”.

“Questa idea di fusione manca completamente di un progetto complessivo di fondo. Cosa devono fare questi territori insieme? Qual è l’idea di sviluppo che c’è dietro? Cosa assicuriamo alle future generazioni? Su questo la completa mancanza di progetto lascia sconcertati – ribadiscono Simone Grandi e Marco Leonardi in rappresentanza di Interesse Comune -. Purtroppo i promotori del comitato del sì ha elevato a valore di scelta la questione soldi, dell’ingente contributo che domani non ci sarebbe più. Tutte falsità. La fusione Berra/Ro è la meno conveniente di tutte quelle possibili all’interno dell’ex-mandamento di Copparo ed il contributo non è a scadenza come invece lo sono le amministrazioni di sinistra”.

“L’accettazione di questa logica ricattatoria dei soldi, è una palese resa incondizionata rispetto alla reale battaglia che andrebbe condotta insieme in tutti i Comuni ferraresi, affinché ai Comuni siano destinate le risorse necessarie a garantire i servizi essenziali e lo svolgimento pieno del proprio ruolo istituzionale – alzano i toni -. Riteniamo che prioritariamente si debba sistemare e far funzionare l’Unione dei Comuni, dove languono milioni di euro inutilizzati, riducendone le spese e aumentando qualità e quantità dei servizi erogati. Non solo multe e velox”.

In un secondo momento e “con un processo condiviso consapevolmente dai cittadini – puntualizzano Grandi e Leonardi – si dovrà affrontare un serio discorso di fusione tra i Comuni del Mandamento, fusione alternativa all’Unione per evitare di avere doppioni di spese e di poltrone. È nostra intenzione organizzare nei prossimi giorni una campagna informativa, una campagna della verità in cui andremo oltre le narrazioni di facciata del Comitato Pd, con membri alla ricerca di utilità personali, per spiegare le ragioni del No”. Infine l’ultimo appello: “Chiunque – privato cittadino, militante civico e politico di Berra e Ro, associazione, gruppo di volontario, partito politico – sia della nostra stessa opinione, ci aiuti e si unisca a noi in questa battaglia di buonsenso”.

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