Politica
12 Settembre 2018
Il premier si impegna a varare un decreto ad hoc per ripristinare le risorse. I sindaci apprezzano, c'è speranza per il quartiere Darsena-ex Mof-Meis

Bando periferie. Conte: “Sblocchiamo i fondi”, Anci: “Bene se no rottura”

di Redazione | 3 min

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(le immagini messe a disposizione dal governo con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

Il decreto Milleproroghe andrà avanti ma i fondi del bando periferie verranno sbloccati. È l’impegno assunto dal premier Conte durante l’incontro svoltosi martedì pomeriggio a Palazzo Chigi con una delegazione dell’Anci, composta da 15 sindaci sul piede di guerra contro il blocco dei fondi per riqualificare le periferie di un centinaio di città italiane, tra cui Ferrara che aveva ottenuto il massimo del finanziamento possibile, 18 milioni di euro, per la riqualificazione del quartiere Darsena-ex Mof-Meis.

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte non ha accettato la richiesta dell’associazione nazionale dei Comuni Italiani di cambiare il Milleproroghe ma si è impegnato a presentare un decreto ad hoc entro una settimana per sboccare i fondi del bando.

“Non è quello che abbiamo chiesto ma è una novità – ammette Michele de Pascale, presidente Anci Emilia-Romagna e sindaco di Ravenna -. Se alle parole seguirà il decreto sarà un fatto positivo e appezzeremo questo cambiamento. Decreto che dal punto di vista finanziario e procedurale dovrà assicurare effettività dei fondi per tutti i progetti”.

E in caso contrario? “Diversamente, come ha detto il presidente nazionale dell’Anci Decaro, sarà rottura” conferma de Pascale, anche perché “per la comunità regionale emiliano-romagnola i progetti finanziati con il bando periferie sono di importanza vitale per la qualità della vita e la sicurezza delle nostre periferie. Progetti e cantieri che prevedono 18 milioni per Bologna, 8 milioni per Piacenza, 17 milioni per Parma, 17 milioni per Reggio-Emilia, 18 milioni per Ferrara, 12 milioni per Ravenna, 8 milioni per Forlì, 1,8 milioni per Cesena e 18 milioni per Rimini. Non può sfuggire né al Governo né al Parlamento l’importanza di questi investimenti: rompere un patto sottoscritto è assolutamente inaccettabile”.

Dal canto suo, il premier dice di aver “ascoltato con grande disponibilità le istanze dell’Anci e con i sindaci presenti ho condiviso l’obiettivo di avviare un percorso per giungere alla migliore soluzione possibile e nei tempi più rapidi. La soluzione che intendiamo adottare è quella di inserire nel primo decreto utile (successivo alla conversione del Milleproroghe) una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata”.

In sostanza, “questo garantirà un’agevole prosecuzione dei progetti già esecutivi, fondamentali per mettere le amministrazioni comunali nelle condizioni di garantire ai cittadini servizi e investimenti, offrendo le risorse necessarie sulla base del reale stato di avanzamento dei progetti” che, nel caso di Ferrara, sono già pronti.

La giunta del Comune estense ha infatti già approvato la determina con cui viene dato l’ok ai progetti definitivi elaborati nell’ultimo anno e mezzo dagli studi tecnici per l’area dell’ex Mof, la Darsena di San Paolo, via Darsena, i cunei verdi dell’area ex Camilli e la copertura verde del parcheggio ex Pisa, i percorsi di collegamento tra il Meis e le piazze centrali e tra il Meis e la stazione. Ovvero tutto il pacchetto per il ‘nuovo quartiere’,  la cui spesa complessiva sarà finanziata con le risorse del bando governativo attualmente in stallo ma che a breve dovrebbero essere liberate.

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