Codigoro
17 Luglio 2018
Il Comune annuncia un'ordinanza per indicare ai cittadini i comportamenti precauzionali da tenere: "Ausl e Arpae stanno monitorando la qualità dell’aria"

Rogo infinito all’ex Falco, squadre al lavoro da 48 ore

di Redazione | 4 min

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Codigoro. Fuma e fumerà ancora per giorni il rogo che da sabato sera sta consumando svariate tonnellate di legna stoccata in un piazzale di Kastamonu, lo stabilimento ex Falco da pochi mesi di nuovo operativo nella produzione di pannelli truciolari.

Il panorama, a pochi metri dall’area fumante – che si estende per oltre 50 mila metri quadrati -, è infernale, tra fumo densissimo e infinito, e una catasta altissima su cui mirano le pompe agricole ininterrottamente attive da ormai 48 ore. L’aria irrespirabile, a seconda della direzione del vento, invade i vicinissimi centri abitati di Caprile, Pontemaodino e Pontelangorino, dove i residenti continuano a lamentare disagi e, scettici, non nascondono la preoccupazione per le esalazioni.

“Ci vorrà ancora un po’ – dice sinceramente un operaio di Kastamonu al lavoro sull’incendio -. L’origine del rogo è praticamente al centro di questa montagna di legna, l’acqua pompata da ore non credo potrà spegnerlo del tutto. Ne avremo finché non finirà la legna da ardere”.

A bruciare, assicura anche l’operaio, è solo legna, legna vergine pronta per essere lavorata: “Un vero peccato. Stoccato nel piazzale c’era legname più giovane e più ‘stagionato’ (quindi più secco, ndr). Brucia quello stoccato più di recente: ci sono delle procedure da eseguire abitualmente per evitare autocombustioni come questa, non so dirle cosa non ha funzionato ma sicuramente non è la prima volta che capita”.

Effettivamente l’inconveniente non è nuovo in depositi simili a quello di Kastamonu, dove una combinata perfetta tra temperatura dell’aria, vento e grado di idratazione ha originato altre volte roghi più contenuti. “La differenza in questo caso l’ha fatta la posizione dell’origine, al centro di una catasta che via via, portandosi nel cratere, ha alimentato e credo continui ad alimentare il fuoco”.

Saranno le indagini del caso ad accertare la validità delle misure di sicurezza messe in atto nella gestione del deposito, misure che ad esempio prevedono che la catasta non possa superare una determinata altezza, come la validità della sorveglianza e della manutenzione del magazzino all’aperto.

Mentre proseguono le operazioni di contenimento – con vigili del fuoco e uomini di protezione civile coadiuvati da una squadra di agricoltori che hanno messo a disposizione i loro mezzi – Ausl, Vigili del Fuoco, Arpae, Forze dell’ordine, Kastamonu e Ufficio Ambiente hanno riunito un nuovo tavolo di confronto lunedì mattina, ventiquattro ore dopo una prima riunione da cui erano giunte rassicurazioni sullo stato dell’aria e sull’assenza di pericoli per la salute pubblica.

“Durante l’incontro – scrivono in una nota congiunta Comune di Codigoro e Kastamonu – sono state valutate tutte le precauzioni da adottare e tutti gli adempimenti necessari al fine di scongiurare qualsiasi pericolo per la popolazione e gli animali. Inoltre è stato attivato il Coc (Centro Operativo Comunale di Protezione Civile). Nelle prossime ore, con apposita ordinanza indicheremo ai cittadini i comportamenti precauzionali da mettere in atto ai fini dell’incolumità pubblica“.

La situazione è sotto controllo, monitorata 24 ore su 24″ rassicura Zanardi. “La ditta Kastamonu sta effettuando le operazioni tecniche necessarie e ha dichiarato di mettere a disposizione tutte le proprie risorse economiche e non, in modo illimitato, per spegnere il prima possibile l’incendio e poter tutelare l’ambiente, sottolineando la piena collaborazione, efficace e trasparente, con le autorità competenti”.

“I Vigili del Fuoco – conclude Zanardi – hanno confermato che l’incendio si è propagato in seguito ad autocombustione, dovuta alle bombe d’acqua delle precedenti settimane che poi, a causa delle temperature elevate, hanno causato un processo esotermico che ha portato alla fermentazione dei materiali interessati dall’incendio.

E sulla questione più sentita, Zanardi riporta: “Ausl e Arpae stanno monitorando la qualità dell’aria“. A partire da martedì 17 Luglio, Arpae Ferrara (con la collaborazione del Servizio IdroMeteoClima, e delle sezioni territoriali di Ravenna e Modena) inizierà una campagna di monitoraggio per verificare l’eventuale presenza di diossine, Ipa ed altri microinquinanti.

“In accordo con l’Azienda Usl – fa sapere Arpae – sono stati individuati i punti di campionamento sulla base delle previsioni meteo (che indicano venti dominanti da sud-est per i prossimi giorni), a Pontemaodino, Pontelangorino, San Giuseppe di Comacchio, Codigoro e Lido di Volano. I risultati analitici di tali monitoraggi, saranno disponibili nel giro di alcuni giorni dopo la fine del campionamento“.

Per quanto riguarda invece i risultati sulla qualità dell’aria rilevata sabato sera, poche ore dopo l’origine del rogo, bisognerà attendere giovedì 19 luglio.

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