Lagosanto
19 Giugno 2018
Il sindaco di Lagosanto ribatte all'ex partito su sanità e Delta: "La svolta è ascoltare i cittadini, Pd solo pompiere, lungimirante nel tagliare servizi e allargare il divario tra nuovi poveri e nuovi ricchi"

Romanini rincara: “Ho messo a nudo il Pd, un errore credere alle promesse di Ausl”

di Redazione | 3 min

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Lagosanto. Non si fa attendere un nuovo intervento sulla sanità ferrarese (e sul destino dell’ospedale del Delta) di Maria Teresa Romanini, unico sindaco apertamente in rottura con la politica aziendale dell’Usl Ferrara, politica su cui il Partito Democratico – che la Romanini ha abbandonato a gennaio scorso – mantiene un giudizio più morbido e un atteggiamento vigile, come espresso in una nota congiunta dei segretari di circolo e di Luigi Vitellio.

Una nota che giungeva in replica ad una intervista ‘fuori dai denti’ rilasciata dalla sindaca laghese ad Estense.com all’indomani della Conferenza socio-sanitaria e del suo voto contrario al bilancio dell’azienda sanitaria.

“Trovo simpatica la presa di posizione del Pd in merito al mio voto” commenta ora Romanini. “Non avendo argomenti per controbattere la mia intervista ad Estense.com, si arrampicano sugli specchi, evitando di entrare nel merito delle questioni elencate. Disservizi e lamentele sono ormai all’ordine di ogni santo giorno, nonostante ci siano anche tante cose che (come ho affermato) funzionano bene: ad ignorarle si commette certamente peccato”.

“Simpaticissimo – continua – il tentativo di farmi passare per una persona che dice sempre no, perché non ho più rinnovato la tessera del Pd. Una persona rancorosa? Chi mi conosce sa bene che non è così, sono disponibile verso gli altri e pragmatica”.

I dirigenti dell’ex partito, secondo il sindaco, “dimenticano, oppure non sanno, che l’ospedale del Delta è stato costruito su un forte consenso popolare guidato e voluto poi dai Comuni del Delta, compresi quelli che mi attaccano, per riequilibrare un sistema troppo spostato al centro: stiamo forse tornando indietro? La costruzione dell’ospedale a Lagosanto – aggiunge – è costata una ferita profonda con la comunità di Comacchio, che oggi con il calar dei servizi essenziali e di eccellenza, non fa bene certamente al territorio nel suo insieme”.

Ad Usl e suoi sostenitori, Romanini ribadisce le promesse non mantenute, e sui servizi materno-infantili polemizza: “La riduzione valga per tutti”. Alla chiusura del punto nascite, ricordava già nell’intervista, avrebbe dovuto seguire un premio, una compensazione di servizi che non sono però del tutto operativi. “Dovevano essere pronti a giugno 2017, giusto per chiarezza. Poi sono stati spostati a marzo 2018, ad oggi ancora non perfezionati. Si dice che non ci sono risorse per mantenere i servizi. Ecco, qui un capitolo infinito: il Pd è stato lungimirante nel tagliare servizi e stato sociale, allargando il fossato tra nuovi poveri e nuovi ricchi. In tutto ciò di riformismo non ci vedo proprio niente”.

“È stato un errore credere alle promesse dell’Azienda, come fu un errore credere alla nuova calibratura dei servizi in merito ad una popolazione che cambia”. Ora, Romanini rivendica ancora una volta il suo ruolo: “Ci voleva una svolta, una voce che facesse emergere il malessere di tanti cittadini e che mettesse a nudo il ruolo del Pd, che spesso ha svolto il ruolo di pompiere, invece di calarsi nella realtà del disagio vissuto dalla popolazione. In quell’intervista dico alcune verità, che come diceva Gramsci “è sempre rivoluzionaria”, il nasconderla invece credo lo sia un po’ meno”.

“Oggi – conclude – mi sento pienamente in linea con quegli amministratori che hanno voluto, costruito ed aperto l’ospedale del Delta, una vera eccellenza in Italia. Direi che di motivi che legittimano un voto contrario ce ne sono, e ne avanzano”.

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