Argenta
26 Maggio 2018
Dopo la sconfitta in appello devono pagare le parcelle alle controparti: il Condacons propone di "compensare" rinunciando al ricorso per Cassazione

Coopcostruttori. Per i soci Carspac 2 la beffa degli onorari

di Redazione | 2 min

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Bruno Barbieri

di Giada Magnani

Argenta. Il ricorso in Cassazione, per quanto riguarda il processo in sede civile a Milano, è stato al centro di un incontro tra i soci del Carspac 2 (il comitato che ha scelto le vie legali per ottenere il rimborso dei loro risparmi persi nel crac Coopcostruttori) e il vicepresidente nazionale del Codacons, Bruno Barbieri, che gestisce la causa, persa in appello per prescrizione dei termini. Ergo: ora bisogna pagare le parcelle delle controparti. Da qui la proposta lanciata da Barbieri. Si tratterebbe in sostanza “di una eventuale rinuncia al ricorso in Cassazione contro la rinuncia degli onorari che spettano appunto ai legali ad esempio di Legacoop e Uniaudit”.

La presentazione del ricorso scade il 15 giugno, e la risposta delle controparti, che si presume possa essere positiva, è attesa per l’8 di giugno. Ma sarebbe comunque opportuno firmare il mandato per affidare l’eventuale ricorso al Codascons. Ricorso che sarebbe utile nel caso in cui la risposta fosse invece negativa.

L’idea ha lasciato nel dubbio i presenti alla riunione che si sono posti l’interrogativo: firmare o non firmare? Lasciare e chiudere la cosa qua, o continuare sulla strada processuale? In molti (un’ottantina su di un centinaio) l’altra sera hanno firmato. Ma lo si può fare anche in seguito (info:051/ 380540). Di certo c’è che dei 70.000 euro circa versati in un conto corrente che raccoglie le somme a titolo di provvisionali stabilite in precedenza (4.000 euro a carico degli imputati) ne sono rimasti 7.000, centesimo più, centesimo meno. Questo dopo aver liquidato altre spese, come ad esempio gli onorari di 8.000 euro ai legali di Cofiri. Al momento restano insomma pochi soldi, insufficienti per saldare anche questi ultimi conti, quantificati in circa 60.000 euro. La cifra potrebbe essere raggiunta in 5 anni. Onde evitare dunque di andare in tasca propria, ed evitare il rischio di perdere anche in Cassazione, è sbocciata appunto la proposta di Barbieri. In merito intanto all’altro ricorso, quello cioè in sede penale contro la sentenza d’appello di assoluzione per alcuni reati della dirigenza coop, la procura di Ferrara avrebbe tempo sino al 30 maggio.

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